Trump irride Rob Reiner dopo la sua morte: "Uno squilibrato, morto perché ossessionato da me". Critiche da esponenti repubblicani: "Parole indifendibili" (nella foto il post di Trump) - Blitz Quotidiano
Dopo l’omicidio dei coniugi Reiner avvenuto a coltellate nella loro casa di Los Angeles, e compiuto dal figlio Nick, Donald Trump ha commentato su Truth l’accaduto. Il regista 78enne di “Harry, ti presento Sally”, non ha mai nascosto le sue simpatie per il partito Democratico e più volte si era mobilitato contro le politiche attuali della Casa Bianca.
Trump, non tenendo conto dello choc provocato dalla morte del regista e della moglie, ha usato queste parole: “Reiner è morto a causa della rabbia che ha causato agli altri attraverso la sua grave, inflessibile e incurabile malattia, una malattia che debilita la mente nota come sindrome da squilibrio di Trump”. E ancora: “Era noto per aver fatto impazzire il prossimo con la sua furiosa ossessione per Trump, con la sua evidente paranoia che ha raggiunto nuove vette mentre l’amministrazione Trump superava ogni obiettivo e aspettativa di grandezza, e con l’età d’oro dell’America alle porte, forse come mai prima”.

Un attacco di questo tenore contro un regista appena assassinato con la moglie, non sta portando consensi a Trump come fu dopo l’omicidio di Charlie Kirk. Le parole del presidente sono infatti apparse come “indifendibili” anche da parte di alcuni esponenti repubblicani: “Questa è una tragedia familiare, non una questione di politica o di nemici politici” ha detto Marjorie Taylor Green, una voce interna molto critica con Trump. Dello stesso avviso Thomas Massie che ha sfidato i compagni di partito a difendere “i commenti inappropriati e irrispettosi” su “un uomo che è stato brutalmente ucciso”. Don Bacon è un altro esponente repubblicano. Alla Cnn ha dichiarato che si sarebbe aspettato “di sentire qualcosa del genere da un ubriaco in un bar, non dal presidente degli Stati Uniti”.
E a distanza di ore, conversando con i giornalisti nello Studio Ovale che gli chiedevano un commento a quanto scritto su Truth ha aggiunto: Non ero un suo fan. Era una persona squilibrata, per quanto riguarda Trump”.
La scia di sangue, il litigio al party di Natale: cosa sappiamo sulla morte di Rob Reiner
Intanto continuano ad emergere particolari sulla morte del regista e della moglie, avvenuta per mano del figlio Nick. Quest’ultimo si era registrato in un hotel di Santa Monica domenica mattina presto e ha lasciato una scia di sangue. Lo scrive Tmz raccontando che Nick ha effettuato il check-in al Pierside Santa Monica intorno alle 4 di domenica mattina, usando la sua carta di credito. Il check-in è avvenuto poche ore dopo un’accesa discussione con il padre alla festa di Natale di Conan O’Brien. La prenotazione era stata effettuata solo per un giorno, ma Nick non ha mai formalmente effettuato il check-out.
Quando il personale è entrato nella sua stanza più tardi, domenica mattina, ha trovato la doccia “piena di sangue” e sangue sul letto. La finestra della stanza era coperta da lenzuola. Lunedì gli investigatori della divisione rapine e omicidi del Lapd si sono recati all’hotel per raccogliere prove e interrogare i dipendenti. Nick è stato infine rintracciato e arrestato a circa 20 miglia di distanza, nell’Exposition Park, vicino al centro di Los Angeles.
