
Primo screzi fra Trump e Elon Musk che la fa da padrone, il presidente non si fida e reagisce con una parolaccia (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Primo screzi fra Elon Musk e Donald Trump. Musk la fa da padrone e Trump reagisce con una parolaccia. Non si fida dei rapporti fra il padrone di Tesla e la Cina.
Il Presidente degli Stati Uniti avrebbe reagito con rabbia alla notizia della partecipazione di Musk a una riunione governativa sulla Cina, dicendo al personale: “Che cazzo ci fa Elon lì? Assicuratevi che non ci vada”, rivela Zahra Khaliq del Mirror.
Donald Trump si è lasciato sfuggire una parolaccia per impedire a Elon Musk di partecipare a una riunione governativa altamente riservata sulla Cina, in un clima di crescente preoccupazione per i suoi legami commerciali con Pechino.
Secondo Axios, il Presidente degli Stati Uniti ha reagito con rabbia alla notizia della presenza programmata di Musk, dicendo ai dipendenti: “Che cazzo ci fa Elon lì? Assicuratevi che non ci vada”. Il contenuto dell’incontro rimane sconosciuto, ma l’intervento di Trump arriva in un momento critico della guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina. Sebbene in passato abbia elogiato Musk e sia sembrato felice di coinvolgerlo in questioni governative cruciali come dipendente speciale, i funzionari interpellati affermano che questo incontro ha oltrepassato un limite.
Musk supera i limiti

“Il Presidente ama ancora molto Elon, ma ci sono dei limiti”, ha detto un funzionario governativo ad Axios. “Elon ha molti affari in Cina e ha buoni rapporti lì, e questo briefing non era proprio la cosa giusta”.
La mossa segue un più ampio tentativo di Trump di limitare l’influenza di Musk. Il mese scorso, i membri del Gabinetto si sarebbero sentiti frustrati dopo che il miliardario della tecnologia, nel suo ruolo di capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), ha emesso ordini di licenziamento del personale senza consultarli.
La guerra dei dazi
Nel frattempo, le tensioni commerciali con la Cina si sono intensificate.
Trump ha recentemente imposto dazi del 125% sulle importazioni cinesi, in aggiunta a un’imposta del 20% sul fentanyl introdotta all’inizio di quest’anno, portando l’aliquota effettiva al 145%. Per ritorsione, la Cina ha aumentato i propri dazi sui prodotti statunitensi dall’84% al 125%.
Il Ministero delle Finanze cinese ha lanciato un forte avvertimento, affermando: “Anche se gli Stati Uniti continuano a imporre dazi più elevati, non avrà più senso economico e diventerà una barzelletta nella storia dell’economia mondiale… Se gli Stati Uniti continuano a giocare con i numeri dei dazi, la Cina li ignorerà. Tuttavia, se gli Stati Uniti insistono nel continuare a violare sostanzialmente gli interessi della Cina, la Cina contrattaccherà risolutamente e combatterà fino alla fine”.
I mercati di tutto il mondo sono crollati a livelli quasi record non appena i dazi di Trump sono entrati in vigore, prima di tornare alla normalità dopo una pausa di 90 giorni per i paesi diversi dalla Cina. L’UE ha seguito l’esempio, sospendendo i dazi previsti e avvertendo che “tutte le opzioni restano sul tavolo”.