
Renzi scippa De Gasperi al Partito Popolare. Il volto dello statista sulla tessera di Italia Viva (foto dai social)
L’ultima mossa di Renzi: scippa De Gasperi al Partito Popolare. Il leader di Italia Viva ha messo la foto dello statista Alcide De Gasperi (1881-1954), fondatore della Democrazia Cristiana e presidente del Consiglio in 8 successivi governi di coalizione, dal 1945 al 1953; una foto emblematica del primo Capo del Governo dell’Italia Repubblicana messa sulla tessera di IV per la campagna 2025.
Di più: l’ex premier ha motivato la scelta sostenendo che De Gasperi – sottinteso, come lui – rappresentava il “centro che guarda a sinistra”. Non l’avesse mai detto. Apriti cielo! È venuto giù il finimondo. Il successore a Palazzo Chigi di Enrico Letta (2014) si è beccato di tutto. Due soli epiteti sono riferibili: “Mistificatore”, “Un po’ ignorante”. Sopratutto furiosi gli azzurri di Forza Italia: “Alcide non guardava mai a sinistra”.
De Gasperi e il Centrismo
I 5 anni della prima legislatura repubblicana (1948-1953) hanno segnato il periodo di massima egemonia della Democrazia Cristiana sulla vita politica nazionale. E nonostante la Dc potesse contare sulla maggioranza assoluta dei seggi alla Camera, ha mantenuto l’alleanza con i partiti laici minori; appoggiò financo la candidatura alla presidenza della Repubblica il liberale Luigi Einaudi.

Fuori della maggioranza sia la sinistra socialista e comunista, sia la destra monarchica e neofascista. Componente essenziale della politica centrista era una moderata dose di riformismo che andava a rafforzare la base di consenso popolare dei partiti di governo.
Una solidità che ha permesso la Riforma Agraria, l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, la legge Fanfani sul finanziamento alle case popolari, la Riforma Tributaria Vanoni ecc. Uscito di scena De Gasperi, che si dimise nel ‘53 e sarebbe morto un anno dopo, i successivi governi a guida democristiana hanno continuato ad appoggiarsi sulla ormai esigua maggioranza centrista. Uno scenario che Matteo Renzi vorrebbe che si realizzasse oggi.
I tre motivi dello scippo
Matteo Renzi ha cercato di spiegare, soprattutto agli amici, la sua scelta. “In Italia Viva, è ovvio, non c’è solo il pensiero cattolico democratico ma la scelta di De Gasperi nasce per tre ragioni fondamentali. La prima perché rappresenta una idea di Europa e di difesa europea, diversa da quella che i burocrati di oggi portano avanti”.
“La seconda perché il centro che guarda a sinistra è la chiave di lettura del nostro posizionamento politico in questa stagione della storia. La terza perché De Gasperi è il simbolo di quella espressione per cui i politici devono guardare alle prossime generazioni, mentre gli influencer, dico io, guardano alle prossime elezioni o meglio ai prossimi sondaggi”.
I suoi avversari dicono che Matteo gioca a confondere le acque e si prende dall’azzurro Nevi del “mistificatore seriale”. E poi il portavoce nazionale di FI dice che “certamente il grande Atlantista si rivolta nella tomba a sentire la sinistra e il M5S, con cui Renzi si sta alleando, mettere in discussione gli impegni con la NATO”. La telenovela è solo agli inizi.