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Sciopero Generale il giorno dopo, tra guerre di cifre e frasi sbagliate

Sciopero generale il giorno dopo, tempo di bilanci e di commenti. Con la solita, inevitabile domanda di fondo: è stato un successo o un fallimento? Anche davanti ai numeri, le interpretazioni divergono. Secondo il promotore Landini (Cgil), le adesioni sono state più che positive (“siamo mezzo milione, vogliamo rivoltare il Paese come un guanto”). Il segretario parla di una adesione al 70%, di cortei in 43 città, di protesta riuscita contro la Manovra economica del governo. Otto ore di astensione, coinvolti i lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato, ad eccezione delle ferrovie. Astensione poi ridotta a quattro ore nel settore dei trasporti dopo la precettazione del ministro Salvini (è terminata alle 13).

Il corteo di Roma organizzato in occasione dello sciopero generale del 29 novembre
Sciopero Generale il giorno dopo tra guerre di cifre e frasi sbagliate (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Viceversa, sull’altra sponda, si parla di “città semivuote”, di “scioperanti nelle scuole inferiori al 6% tra docenti, personale Ata e dirigenti”. E poi di “frasi sbagliate dei rivoluzionari senza rivoluzione” e di “parole che si sentivano nel ‘78”. L’ex segretario Fiom si è beccato di tutto sulle prime pagine dei fogli avversi, persino del “piromane”. Il ministro Tajani gli ha dato del “fondamentalista”, non avendo gradito l’appello barricadero lanciato da Landini in piazza a Bologna. Insomma, gli “avversi” non hanno dubbi: “Sciopero fallito, è restata la violenza”. Chiaro riferimento ai fatti di Torino, dove si sono registrati scontri e feriti e dove sono state bruciate le foto di Giorgia Meloni. Gli antagonisti hanno attaccato la polizia (6 agenti contusi) al grido di “Intifada”. Il ministro Piantedosi tranciante: “La regia dei disordini è in mano ai soliti centri sociali, il clima è pesante”. Pronto l’intervento di La Russa che ha condannato le violenze: “Sto con le forze dell’ordine. Le frange estreme alimentano il clima pesante”.

Elly Schlein al corteo di Roma

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha partecipato alla manifestazione di Roma, dove si è visto anche Massimo D’Alema, ex presidente del consiglio. A Roma si è anche sviluppato un corteo distaccato del Cobas, che ha dichiarato: “Siamo qui per dire che non accettiamo la normalizzazione dei contratti pirata. Vogliono rendere i lavoratori più fragili, più vulnerabili e più ricattabili”.

Il pensiero di Sergio Mattarella sul lavoro

Il presidente della Repubblica, in qualche modo, si è inserito nella giornata dello sciopero con un messaggio all’assemblea della Confederazione Agricoltori: “Va assicurato il giusto compenso, contrastando con forza le forme di sfruttamento che raggiungono nel caporalato un apice di inaccettabile illegalità”. Quindi Mattarella ha partecipato alla celebrazione degli 80 anni delle Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) all’Auditorium della Conciliazione, dove il tema della giornata è stato il lavoro mal pagato. Un convegno che ha messo in evidenza la scarsità dei salari, una scarsità certificata anche dalla Caritas e dall’Istat.

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