Chieti, professore gira il mondo ma risulta in malattia

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 14:38| Aggiornato il 26 Gennaio 2017 OLTRE 6 MESI FA

Non andava a scuola perché si diceva malato, invece, a quanto risulta ai carabinieri, era a fare concerti fuori dall’Abruzzo, una volta persino in America. M.D. F., ex docente di chitarra in una scuola media con sezione musicale, sarà processato a maggio per truffa aggravata. Sul banco degli imputati ci saranno anche la moglie, il medico curante e il medico della Asl, addetto alle visite fiscali.

La prima è accusata di truffa in concorso con il marito, il secondo è imputato di truffa in concorso e di falso e l’ultima solo di falso. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della polizia giudiziaria della procura, coordinate dal maresciallo Bruno D’Antonio e dirette dalla sostituto procuratore Rosangela Di Stefano.

I fatti risalgono al periodo che va dal 2006 al 2007. A dare l’input all’inchiesta è stata la preside della scuola media Chiarini alla quale era arrivata la segnalazione di un’insegnante. Alla professoressa erano giunte voci che il collega, che risultava malato, in realtà era fuori Abruzzo per un concerto. La dirigente di istituto ha così denunciato il caso alla procura della repubblica. I carabinieri della polizia giudiziaria si sono attivati sulla base dei certificati medici prodotti dal professore presso la segreteria della scuola.

La moglie è entrata nell’inchiesta perché una mattina ha telefonato alla segreteria della scuola media, dicendo che il marito non poteva essere presente alle lezioni perché si era sentito male, tanto da dover far ricorso alle cure del pronto soccorso. I carabinieri hanno verificato, attraverso riscontri incrociati, che risultava partito per Napoli già dal giorno prima. A darne la prova il fatto il docente quel giorno non risultava essere stato visitato né al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara né a quello di Chieti. Particolari comprovati dal telepass che davano l’auto del docente in viaggio per Napoli.  Sul viaggio in America a inchiodare il professore è bastato il passaporto. Secondo gli investigatori il danno provocato allo stato sarebbe di 1100 euro.