Cassazione. Ai profughi un permesso di soggiorno triennale in Italia

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 15:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I profughi extracomunitari che fuggono da Paesi nei quali è in corso un guerra ‘interna’ o un conflitto contro un altro Stato, hanno diritto almeno ad ottenere il permesso di soggiorno triennale in Italia qualora non gli sia riconosciuto lo status di ‘rifugiati’.

Lo sottolinea la Cassazione affrontando la vicenda di un africano del Burkina Faso, arrivato in Italia su un barcone di clandestini partito dalla Libia.

Nel caso dell’immigrato in questione, Mouktar Dabre, la sua richiesta di ottenere la protezione internazionale e, dunque il via libera a rimanere in Italia, è stata respinta perché il giovane fuggiva non da un conflitto interno ma da una faida circoscritta che riguardava la successione del capotribù del suo villaggio. Invece la Suprema Corte sottolinea – nella sentenza 6879 – che le nuove norme del 2007, che hanno unificato la procedura per ricevere la protezione umanitaria, prevedono anche ”una nuova misura”, quella della ”protezione sussidiaria” che deve essere accordata quando un profugo civile rischia la vita a causa della ”violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale”. Questa specifica forma di protezione – si applica, ad esempio, quando si prevede che l’ondata di violenza che ha coinvolto il Paese dal quale si fugge abbia fine nel breve periodo – consente di ottenere oltre al permesso triennale di soggiorno anche ”un complesso quadro di diritti e facolta”’, tra i quali l’accesso al lavoro, allo studio e alle prestazioni sanitarie.