Usa. Ente Federale apre indagine su effetti radiazioni cellullari e WI-FI

Pubblicato il 31 Marzo 2013 - 13:47 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – La Federal Communications Commission (FCC), l’autorita’ che negli Usa si occupa delle telecomunicazioni, ha aperto un’indagine sui possibili effetti delle radiazioni di cellulari e dispositivi Wi-Fi.

Lo ha annunciato la stessa commissione con un comunicato, in cui specifica che il risultato potrebbe portare ad una revisione dei limiti imposti attualmente.

”La Commissione – si legge nel documento pubblicato sul sito – cerchera’ commenti e pareri dalle altre agenzie e da esperti di salute sulla eventuale necessita’ di aggiornare gli standard e i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici dei dispositivi mobili, in particolare per quello che riguarda i bambini”. L’ultima revisione degli standard risale al 1996, molto prima che l’uso del telefonino diventasse cosi’ diffuso. Nel mondo si contano circa 5 miliardi di dispositivi, circa 100 milioni solo in Italia, quasi due a testa.

Fino a questo momento non ci sono state ricerche conclusive sui rischi da cellulare, anche se diversi studi hanno trovato una possibile correlazione con alcuni tumori della testa. L’Oms nel 2011 ha pero’ inserito i campi magnetici fra le sostanze che potrebbero essere cancerogene, e anche l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) lo scorso 22 gennaio ha lanciato l’allarme. ”Anche se non esiste chiarezza scientifica sulla relazione tra l’utilizzo del cellulare e tumori al cervello, da studi e ricerche e’ sempre piu’ solida l’evidenza di questo legame”, ha spiegato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Aea.

Il rapporto dell’Aea ricorda il caso dell’ultima sentenza della Cassazione in Italia lo scorso ottobre, che ha riconosciuto ”un ruolo almeno concausale” all’uso massiccio del cellulare (cioe’ diverse ore al giorno per un lungo periodo di anni), ad un manager malato di un tumore all’orecchio. Nel rapporto dell’organismo europeo e’ quella degli adolescenti che viene definita come la categoria a rischio, sia perche’ l’organismo e’ piu’ vulnerabile sia per l’utilizzo scorretto, che li porta ad esempio a dormire con il cellulare sotto al cuscino.

Secondo alcuni studi il cellulare puo’ rallentare lo sviluppo cognitivo dei teenager, perche’ ha un impatto maggiore su una corteccia cerebrale piu’ sottile e una testa piu’ piccola, dove il cervello continua a svilupparsi fino ai 20 anni. ”Bando quindi alle stazioni Wi-Fi e a cellulari accesi nella stessa stanza in cui si dorme e largo all’uso degli auricolari, che riducono l’esposizione alle onde elettromagnetiche”, sostiene il direttore dell’Aea.