Caso Claps: è scontro tra i periti sul dna di Restivo, i pm chiedono nuovi esami

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 11:46 OLTRE 6 MESI FA

Elisa Claps

E’ scontro tra periti sugli esami genetici disposti nell’inchiesta sull’omicidio della studentessa Elisa Claps. C’è la perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari, e svolta dal professor Vincenzo Pascali, secondo cui si esclude la presenza del Dna dell’unico indagato Danilo Restivo tra i reperti sequestrati nel sottotetto della Chiesa della Trinità, dove è il 17 marzio scorso è stato trovato il cadavere della ragazza. C’è, invece, il consulente del pm, Patrizia Stefanoni, che proprio su questa perizia denuncia ”censure varie, in taluni casi anche gravi”. Alla luce di questi ultimi rilievi, dunque, i pm di Salerno Rosa Volpe e Luigi D’Alessio hanno chiesto al gip di disporre, con un secondo incidente probatorio, una nuova consulenza che sia svolta ”secondo le più avanzate metodologie e tecnologie della scienza genetico-forense”.

L’accertamento peritale svolto dal prof. Pascali – scrivono i pm nella richiesta inviata al gip – ”deve ritenersi incompleto e insufficiente”. Il dato ”che sorprende di tale perizia” e’ ”la mancata estrazione da taluni reperti e campionature del profilo genetico utile a fini identificativi” per la scarsa quantita’ di Dna rilevata. Inoltre, viene sottolineato ”l’ elevato numero di reperti non ritenuti utili a fini del campionamento di presunte tracce biologiche e, pertanto, esclusi da ogni accertamento”.

Su queste osservazioni del prof. Pascali, ha espresso ”forti riserve” il consulente del pm Patrizia Stefanoni, per via – scrivono i magistrati – della ”metodica (oramai superata) utilizzata dal perito”. In definitiva ” a parere del consulente Stefanoni, il perito Pascali nell’esaminare alcuni reperti, pervenendo a giudizio negativo circa la possibilita’ di estrapolare profili genetici utili a fini identificativi, ha utilizzato kit poco sensibili e ampiamente superati dalle nuove tecnologie e, pertanto, i risultati analitici ottenuti e riferiti in perizia sono stati limitati da questa scelta tecnica”.

Altri reperti (alcuni dei quali sequestrati a Restivo) ”non risultano esaminati dal perito ‘per ragioni di economia analitica’; e’ evidente – scrivono i periti che trattasi di scelta arbitraria in ordine alla quale e’ superfluo ogni commento”.