Milano, dopo il divorzio la povertà: per i papà arriva una casa rifugio

Pubblicato il 20 Ottobre 2010 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA

Denny De Vito prova a commentare: “Se l’amore acceca, il divorzio è come un colpo apoplettico”, è l’icastica affermazione sulla dissoluzione di una famiglia in seguito a un divorzio nella commedia nera “La Guerra dei Roses”. La fine di una famiglia oltre a tutti gli strascichi emotivi e finanziari che comporta, spesso è solo l’ultimo tassello che porta un genitore verso la vera povertà, quella fatta di assenza totale di risorse, di vita per le strade, di espedienti per mangiare.

È con questa consapevolezza che a Milano stanno progettando con la Caritas e la partecipazione della Provincia un alloggio in grado di ospitare i padri resi poveri dopo un divorzio o una separazione. La nuova struttura sorgerà in via Calvino, sarà un centro da 160 posti letto con camere singole o doppie, la mensa e anche un piccolo giardino in cui potranno trovare un rifugio i papà separati. È previsto un piccolo affitto sociale da circa 150 euro al giorno.

Spiega don Roberto Davanzo, direttore di Caritas: “È un progetto sperimentale, per aiutare persone in difficoltà, che spesso rimangono senza casa perché la lasciano all’ex moglie e ai figli”. Un’iniziativa analoga è già in atto a Roma con un centro da 20 posti letto e una permanenza massima di 12 mesi.

Il problema è grave e acuito dalla attuale crisi economica e lavorativa del Paese. I papà senza fissa dimora che stanno affrontando queste difficoltà sono tanti. Solo a Milano si calcola siano circa 50mila, a Roma 90mila, ma in tutta Italia sono intorno agli 800mila. Alcuni si sono organizzati perfino con un profilo facebook. Sono numeri allarmanti resi noti in relazione al rapporto Caritas/Zancan sulla povertà dall’Associazione avvocati matrimonialisti italiani.

Intanto numerosi centri di prima accoglienza si stanno già confrontando con questa emergenza. In via Saponara sempre a Milano, uno dei ricoveri gestito dalla Fondazione Fratelli di San Francesco di Assisi accoglie integrati tra tanti disagi e difficoltà anche un 20% di padri separati .