F1, scoppia il caso motori Mercedes. Pressing della Ferrari sulla Fia (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Manca meno di un mese ai test di Barcellona e le nuove macchine di Formula 1 non sono ancora scese in pista, ma la stagione 2026 è già segnata dalle polemiche. Dal 2 gennaio, con la riapertura delle fabbriche, saranno attese risposte decisive. Audi, Ferrari e Honda hanno inviato una lettera alla Fia, chiedendo chiarimenti su un sistema ideato da Mercedes e replicato da Red Bull, che quest’anno produce i motori internamente grazie agli ingegneri strappati alla concorrenza.
La vicenda riguarda una zona grigia del regolamento sui motori V6 turbo: la possibilità di alterare il rapporto di compressione “a caldo” senza violare i limiti stabiliti “a freddo”. Un vantaggio che, se confermato, potrebbe tradursi in fino a quattro decimi al giro.
Il nodo tecnico e le accuse
Il regolamento 2026 ha ridotto il rapporto di compressione dai precedenti 18:1 a 16:1, per armonizzare meglio la termica con l’unità elettrica più potente. Secondo Audi, Ferrari e Honda, i motori Mercedes sarebbero in grado di aumentare il rapporto di compressione in condizioni di guida, pur rientrando nei parametri a temperatura ambiente. Si parla di architetture particolari e materiali deformabili.
La critica è che la soluzione va contro lo spirito delle regole, mentre Mercedes difende la scelta come ingegno e lettura aggressiva delle norme. La Fia era a conoscenza dei progetti, ma eventuali adeguamenti richiedono tempo e costi elevati.
L’urgenza di una decisione
La situazione richiama precedenti storici, come il “volante magico” Mercedes del 2020, risolto solo dopo mesi. Ora Liberty Media e Fia puntano a una maggiore chiarezza, ma il Mondiale sta già cominciando tra strategie politiche e pressioni tecniche. I tre costruttori minacciano proteste tecniche o modifiche dei metodi di controllo del rapporto di compressione, possibili solo dopo sei-sette gare, per non partire in ritardo.
