Superlega, il Tribunale di Madrid dà torto a Fifa e Uefa: “Non possono sanzionare i club e ostacolare la concorrenza”

''Alla luce delle indicazioni che ci sono state messe a disposizione - si legge nella sentenza - non ci sembra giustificabile il comportamento dei convenuti a tutela degli interessi generali del calcio europeo, bensì che italiano. Quella che si avverte è un'azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione dominante''.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Gennaio 2023 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Superlega, Ansa

(foto Ansa)

Il Tribunale commerciale di Madrid ha accolto l’appello della A22Sports: la Superlega può esistere e i club che ancora ne fanno parte (Juventus, Real Madrid e Barcellona) non possono essere sanzionati dalla UEFA e dalla FIFA “altrimenti, il principio del merito che informa il diritto della concorrenza sarebbe postposto”.

In sostanza quindi è possibile creare una competizione indipendente e alternativa a quelle dell’organizzazione attuale perché, come scrivono i tre magistrati del tribunale nelle carte a cui As ha avuto accesso, “FIFA e UEFA non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei, soprattutto se questo deve servire da scusa per sostenere un monopolio dal quale poter escludere o ostacolare l’iniziativa di quella che aspira ad essere la sua concorrente, la Superlega”.

La sentenza

“Alla luce delle indicazioni che ci sono state messe a disposizione – si legge nella sentenza – non ci sembra giustificabile il comportamento dei convenuti a tutela degli interessi generali del calcio europeo, bensì che italiano. Quella che si avverte è un’azione che ha tutte le caratteristiche di un ingiustificabile abuso da parte di chi detiene una posizione dominante”.

“Inoltre – aggiungono i giudici gettando ombre sulla presunta capacità della UEFA di sostenersi con la distribuzione economica generata dalle sue competizioni – non possiamo presumere in questa procedura cautelare che il meccanismo di distribuzione degli utili utilizzato da FIFA e UEFA, che non è contrassegnata o controllata da un regolatore pubblico indipendente, costituisce necessariamente il meglio possibile per gli interessi generali dello sport”.