Usa, elezioni. Benita, prima clandestina messicana parla a convention

Pubblicato il 7 Settembre 2012 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

CHARLOTTE, STATI UNITI – Inaspettatamente una ragazza bruna e minuta ha contribuito alla storia della politica americana. Benita Veliz, una giovane di 27 anni originaria del Messico che vive da oltre vent’anni in Texas senza i documenti in regola, è la prima immigrata clandestina ad aver parlato dal palco di una convention. Il suo intervento alla kermesse democratica di Charlotte, che si è chiusa giovedi con il discorso del presidente Barack Obama, ha commosso la platea.

A lei, come a milioni di ‘latinos’, l’esito di queste elezioni cambiera’ la vita radicalmente. La sua storia e’ quella di tantissimi figli di immigrati che giunti qui piccolissimi, praticamente vivono con l’incubo continuo dell’espulsione nel paese d’origine. ”Sono cresciuta in una famiglia normale come tutte le amiche della mia eta’. Ho studiato e sono andata all’universita” come loro. Ma a differenza dei miei vicini, dei miei amici, ho sempre saputo che prima o poi qualcuno mi avrebbe potuto cacciare dal mio Paese”.

Pochi anni fa rischio’ grosso. Dopo che venne fermata per non aver rispettato uno stop, la Polizia inizio’ una procedura di espulsione. Poi, per sua fortuna non se ne fece nulla grazie alla mobilitazione degli attivisti di United We Dream. E ora lei, come tutti i latinos entrati illegalmente, sperano molto nella capacita’ di Obama di portare a termine il cosiddetto Dream Act, cosi’ viene chiamata la sanatoria che potrebbe assicurare a tutti loro una vita normale. Di conseguenza i rappresentanti di questa generazione di giovani senza diritti, vengono chiamati ‘Dreamers’ (sognatori).

Purtroppo per loro, la destra che controlla un ramo del Parlamento in questi anni s’e’ sempre opposta a questo tipo di provvedimenti. ”Obama ha combattuto per questa legge – ha detto Benita – per aiutare persone come me. Ma quando il Congresso gli ha detto di no, noi non abbiamo mollato. E continuiamo a studiare e a lavorare per contribuire al sogno americano. Il Presidente ha lottato per la nostra comunita” e per questo sono qui a sostenerlo”.

Nei mesi scorsi, lo stesso Obama ha decretato una sorta di sanatoria temporale, due anni di sospensione della deportazione, per tamponare il fenomeno. E anche Benita ha gia’ presentato le carte per accedere a questo trattamento. La mini-sanatoria decisa da Obama prevede una sorta di diritto di cittadinanza assicurato a chi ha meno di 30 anni, e’ entrato illegalmente negli States quando aveva meno di 16 anni e ha vissuto nel Paese almeno gli ultimi 5 anni, e ovviamente ha la fedina penale pulita.

Secondo le statistiche la mini-sanatoria aiutera”, per almeno due anni circa un milione e mezzo di persone. Ovviamente, in caso di sconfitta per Obama, il partito repubblicano e’ pronto ad abolirla.