Classifica del Bil, Benessere Interno Lordo. Forlì-Cesena è la provincia in cui si vive meglio

Pubblicato il 22 Settembre 2009 - 17:44 OLTRE 6 MESI FA

Forlì

La provincia italiana in cui si vive meglio è quella di Forlì-Cesena. Ma, più in generale, è tutta l’Emilia Romagna, visto che in seconda posizione, nella graduatoria, si piazza Ravenna, e Rimini coglie un lusinghiero ottavo posto.

La classifica del benessere è stata pubblicata dal Sole 24 Ore, che ha stilato la lista utilizzando i criteri proposti dalla Commissione guidata da Joseph Stiglitz, incaricata dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Il quotidiano italiano ha redatto lo studio simulato, che si compone di otto indicatori: condizioni di vita materiali, salute, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, ambiente e insicurezza economica e fisica.

Il risultato cambia radicalmente la fotografia del Paese, se si considerano invece le statistiche relative al Pil. In sostanza, dalla ricchezza del paese il focus si sposta verso l’individuo e la famiglia. Insieme alla Romagna, occupano i primi dieci posti alcune province della Toscana, come Firenze e Siena, rispettivamente terza e quarta, e tutte quelle delle Marche.

Prime fra le meridionali Campobasso, Matera e Lecce, fra il 40° e il 44° posto. Male grandi città del sud come Bari (78°) e Napoli (101°).

In fondo alla classifica troviamo Siracusa, che paga soprattutto il peso dell’inquinamento ambientale. La precedono a poca distanza altre cinque province siciliane: Ragusa, Agrigento, Catania, Palermo e Caltanissetta.

In base a questi dati, la provincia che guadagna più posizioni rispetto a quella che occupava nella graduatoria relativa al Pil, è Rieti: il centro laziale scala 54 posti. Chi registra un netto peggioramento è Roma, che perde 74 posizioni. Peggio della capitale fa solo Bolzano, in caduta di 77 posti.

Milano, che domina la graduatoria del Pil, deve accontentarsi del posto numero 37: in questo caso pesa il fattore insicurezza personale, visto che sono denunciati oltre 5.000 reati l’anno ogni 100.000 persone.