Ceccanti, Pd: Attenti a non lavorare per un ruolo subalterno a Casini

Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA

Riaprire la questione del Grande Centro è “una perdita di tempo, e anche una fregatura per il Pd”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Ceccanti intervistato da La Stampa e spiega: “Io a Casini direi: prima di chiederci che alleanze fare, noi che sistema politico vogliamo dopo Berlusconi? Ma cosa vogliamo dopo, un bipolarismo europeo, funzionante, rafforzato, o vogliamo sfasciare il bipolarismo?”.

“A poche settimane dal ventennale della caduta del Muro di Berlino si ripropone un centro che è caduto insieme a quel muro. Oltretutto, prima del muro quelle alleanze mobili tra sinistra e centro si facevano nelle amministrazioni locali, ma non al governo, dove la situazione era cristallizzata nella logica immobile del Muro”. Per Ceccanti, inoltre, “l’ accordo con l’Udc si può fare, lo auspico, ma solo in un quadro bipolare. Casini invece mi pare voglia altro. Pare che ragioni così: siccome Berlusconi è tentato dalla forzatura, andare subito al voto, noi quando ci proverà lo accoglieremo facendo una specie di Kadima, e isolandolo. Ma questo schema è irrealistico, perché in realtà Berlusconi non vuole affatto le elezioni anticipate. Il rischio nell’impostazione di Bersani o di D’Alema, è di favorire questo schema: un Pd che si definisce più’di sinistra’, e quindi si allea col Centro. Ma attenzione – conclude Ceccanti – in questo schema è come se stessimo lavorando per fare gli alleati subalterni del Centro”.