Iran/ Ahmadinejad cede alle pressioni di Khamenei e accetta le dimissioni del vice-presidente Mashaei

Pubblicato il 25 Luglio 2009 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA

Dopo un braccio di ferro durato svariati giorni, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha ceduto alle richieste del Leader Supremo Ayatollah Ali Khamenei ed ha acconsentito alle dimissioni di Esfandiar Rahim Mashaei, il vice-presidente che aveva personalmente scelto, a quanto riferisce il New York Times citando la radio di stato e agenzie di stampa iraniane.

La richiesta di dimissioni, contenuta in una lettera di Khamenei a Ahmadinejad e letta per intero alla televisione, è stato l’ultimo atto di una accesa campagna dei conservatori contro Mashaei, accusato di aver pronunciato l’anno scorso un discorso considerato troppo favorevole nei confronti di Israele. Ahmadinejad in un primo tempo si era ostinato a non accogliere le richieste di dimissioni di Mashaei, ma di fronte alla lettera di Khamenei non ha avuto scelta.

La nomina di Mashaei, dice tra l’altro la lettera di Khamenei ad Ahmadinejad, ”va contro i tuoi interessi e quelli del governo e sarà motivo di divisione tra i tuoi sostenitori, quindi la nomina deve essere annullata”.

L’episodio, rilevano gli analisti, sottolinea di nuovo il dissesso esistente all’interno della leadership iraniana dopo le contestate elezioni del 12 giugno e la repressione dei dimostranti anti-governativi a Teheran guidati dal loro leader Mir Hossein Musavi, che accusa il governo di brogli elettorali. E sottolinea altresì come sia intatta l’autorità di Khameini nel sistema politico iraniano.

Il 17 luglio l’ex-presidente Ali Akbar Hashemi Rafsanjani, sostenitore di Mousavi e rivale di Khamenei, ha tenuto un discorso all’università di Teheran davanti a migliaia di studenti in cui ha accusato il Leader Supremo di responsabilità nella sanguinosa repressione del dissesso ed è sembrato mettere in dubbio la sua imparzialità e autorità. Ma, almeno stando agli ultimi avvenimenti, Khamenei non sembra essersene dato per inteso.