Malata di tumore incolpa cellulare: “10 anni nel reggiseno”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2015 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
Malata di tumore incolpa cellulare: "10 anni nel reggiseno"

Malata di tumore incolpa cellulare: “10 anni nel reggiseno”

LONDRA – “Ho portato il cellulare nel reggiseno per 10 anni e ora ho il cancro al seno”. Queste le parole di Wendy Holt, imprenditrice di 51 anni, che è convinta di essersi ammalata per colpa delle radiazioni dello smartphone.

La donna, originaria di Bracknell in Gran Bretagna, nel 2012 ha scoperto di avere un cancro al seno che poi si è diffuso a polmoni e linfonodi, scrive il Mirror. Nonostante non esistano ricerche che dimostrino che le onde elettromagnetiche causano il cancro, la donna è convinta che proprio la sua abitudine di portare il cellulare così vicino al seno abbia fatto insorgere la malattia e racconta:

“Ho avuto il mio primo cellulare nel 1990 ma poi ho trascorso gli ultimi dieci anni con il cellulare nel reggiseno, premuto contro la pelle. Lo tenevo lì per averlo a portata di mano ma è stata la mia rovina. Nel gennaio 2012 ho iniziato a vedere che qualcosa non andava. Il mio seno destro era pesante e la pelle buccia d’arancia, ma non pensavo potesse essere un tumore. Mi è stata diagnosticata una forma molto aggressiva, ho subito una dobbia mastectomia e 5 mesi di chemioterapia. Ora ne parlo perché non voglio che altre persone facciano il mio stesso sbaglio. C’è un grande dibattito riguardo al fatto che le onde del cellulare possano essere cancerogene. E io ne sono convinta”.

Fiona Osgun, responsabile dell’informazione presso il Centro di Ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha commentato:

“Siamo addolorati per la diagnosi della signora. Finora la ricerca non ha mostrato alcun legame tra l’uso del cellulare e il tumore al seno. Ma dal momento che si tratta di una tecnologia relativamente nuova, la ricerca continua a indagare eventuali connessioni. In ogni caso il cancro al seno è purtroppo molto comune e ci sono numerosi fattori che possono favorirlo, come la familiarità, lo stile di vita e i livelli ormonali”.