Annie Girardot, quando l’Alzheimer ruba anche l’affetto in punto di morte

Pubblicato il 1 Marzo 2011 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA

Annie Girardot

ROMA – E’ morta ieri, a 79 anni, Annie Girardot. Se n’è andata l’ultimo giorno di febbraio quella che molti italiani ricordano come la sensuale Nadia di Rocco e i suoi fratelli, il film di Luchino Visconti, altri come la Donna scimmia moglie di Ugo Tognazzi nella pellicola di Marco Ferreri.

Il suo volto sbarazzino anche in tarda età, con il suo taglio à la garconne, la voce rocca per le tante gauloise, si è spento ieri. Ma il ricordo dei film che hanno fatto sognare tanti, degli amori che tanto hanno fatto sognare lei, si era spento da tempo.

Aveva colpito anche lei, come una donna qualunque, come una qualunque persona di una certa età, il morbo dell’oblio, il feroce Alzeihmer. Così quando la figlia Giulia e la nipote Lola Vogel erano lì ad assisterla all’ospedale Lariboisiere di Parigi non le riconosceva più. Non ricordava più i nomi e i volti delle persone che aveva amato e che l’avevano amata.

La malattia si era insidiata, ed insediata, lentamente. Era stata lei stessa a descrivere il torbido penetrare del morbo: All’inizio è il titolo di un film che sfugge, poi una battuta a teatro, poi la città in cui ti trovi, sei a Londra e pensi che sia Berlino, pian piano non ricorderò più i film che ho fatto, gli uomini che ho amato. Voi li ricorderete per me. Perché il vostro amore, quello non andrà perso”, diceva al suo pubblico alla fine di Ainsi va la vie, un documentario girato da Nicolas Beaulieu nel 2007.

Sei anni prima un medico le aveva portato la notizia: “La sua memoria se ne sta andando, madame, e non tornerà”. Ma Annie, indomita, continua a recitare. A teatro è aiutata da un auricolare invisibile. Ma alla fine il segreto viene rivelato. Lo fa la stessa figlia Giulia, in un’intervista a Paris Match, per spiegare le stranezze dell’importante madre. Che se n’è andata da protagonista. Ma ormai non lo sapeva più.