Attentato Strasburgo, fermati il padre e i fratelli di Cherif Chekatt: non vogliono che parlino col killer

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2018 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
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Attentato Strasburgo, fermato il fratello di Cherif Chekatt: non vogliono che parli col killer

STRASBURGO – Il padre e i due fratelli dell’attentatore Cherif Chekatt sono stati fermati. Si tratta di una misura volta a impedire ogni contatto del fuggiasco con il proprio entourage.

Inoltre altre quattro persone sono state prelevate a Eckbolsheim, a est di Strasburgo. Durante la perquisizione nella casa di Chekatt, l’appartamento al civico 5 di rue d’Epinal, le forze speciali francesi hanno trovati una granata, un fucile calibro 12, quattro coltelli, di cui due da caccia, e diverse munizioni. 

Ma di Cherif nessuna traccia. Il killer è ora ricercato in tutta la Francia e anche in Europa.

Ad avanzare l’ipotesi di una fuga oltre confine (un po’ lo stesso caso di Anis Amri, attentatore di Berlino ucciso a Sesto San Giovanni) è il sottosegretario agli Interni Francese.

Non è escluso, per le autorità francesi che l’assalitore sia riuscito a lasciare il suolo francese. Per questo motivo sono state rafforzate le misure di sicurezza e i controlli alla frontiera di Mentone.

Nella prima conferenza stampa dopo l’attentato, costato la vita a tre persone – altre sei sarebbero in gravi condizioni – il procuratore ha ricostruito la macabra spedizione dell’assalitore, Cherif Chekatt.

L’individuo è stato visto per la prima volta con un coltello poco prima delle 20:00 in rue des Orfèvres, nella zona del mercatino di Natale. Ha poi attraversato diverse strade del centro.

Secondo testimonianze raccolte dagli inquirenti, ha precisato Heitz, ha gridato “Allah Akbar”.

“Durante tutto il suo percorso – ha aggiunto in conferenza stampa – ha aperto il fuoco e utilizzato un coltello con cui ha ferito gravemente e dato la morte”.

L’individuo ha poi sparato contro “quattro militari” dell’operazione antiterrorismo Sentinelle che hanno risposto colpendolo al braccio. L’uomo è poi fuggito a bordo di un taxi. Secondo quanto testimoniato dal tassista, l’uomo ha chiesto di essere portato nel quartiere di Neuhof.

“Per giustificare le ferite riportate, ha spiegato all’autista di aver sparato contro i militari e ucciso 10 persone”, ha spiegato il procuratore, aggiungendo che una volta sceso dall’auto c’è stato un ulteriore scontro a fuoco con dei poliziotti.

Heitz ha inoltre riferito che il casellario giudiziario del sospetto “comporta 27 condanne per fatti di diritto comune, commessi in gran parte in Francia ma anche in Germania e in Svizzera”.