Gran Bretagna, italiani controllati due volte dalle compagnie low cost: “Spesso i passaporti italiani sono falsi”

Viaggi per la Gran Bretagna, le compagnie low cost tipo Ryanair ed Easy Jet controllano 2 volte il passaporto: "Spesso quelli italiani sono falsi" . Ma non è solo un problema italiano: controllati più volte anche francesi, rumeni, danesi e portoghesi.

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2022 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
passaporto italiano

Gran Bretagna, italiani controllati due volte dalle compagnie low cost: “Spesso i passaporti italiani sono falsi” (foto Ansa)

Ryanair, alla cittadina italiana viene controllato due volte il passaporto prima di imbarcarsi per il Regno Unito: “Devo vedere una seconda prova della sua identità perché lei salga a bordo del volo”. E’ accaduto a Lara Parizotto, una 26enne di origini italiane nata e cresciuta in Brasile. Lara lavora a Londra per “The 3 million”, l’associazione che dopo Brexit difende i cittadini europei oltremanica, ed è regolarmente residente ad Edinburgo con tanto di permesso di soggiorno.  

La donna ha girato un video di cui parla Repubblica. Parizotto è al gate dell’aeroporto di Barcellona in attesa di imbarcarsi, l’assistente Ryanair le fa capire che potrebbe rischiare di non partire se oltre al passaporto “non mostrerà un secondo documento di identità”.

Ryanair controlla i passaporti due volte prima di entrare nel Regno Unito: “Spesso quelli italiani sono falsi” 

La rappresentante di Ryanair spiega che “spesso i passaporti italiani sono falsi”. E non è solo un problema italiano: “Abbiamo lo stesso problema con quelli greci e francesi. Per questo facciamo controlli a caso” preventivi.

Casi del genere si verificano da tempo agli europei, soprattutto per i voli dall’Europa verso il Regno Unito. E’ capitato anche in Portogallo, Francia, Romania e Danimarca. Ad un cittadino rumeno dalla Svizzera è stato negato l’imbarco per il Regno Unito. Le denunce sono state pubblicate anche su Twitter nelle settimane scorse. 

Un’altra conseguenza della Brexit?

Per molti si tratta di un’altra conseguenza della Brexit. Le autorità britanniche spiegano a Repubblica di non aver mai chiesto nulla del genere: “È una faccenda che riguarda esclusivamente le compagnie aeree, non il Governo”, spiega un portavoce del ministero dell’Interno britannico. 

“Il problema è che le compagnie aeree”, spiega un diplomatico europeo, “su questo hanno sempre più potere. Lo si è visto anche durante la pandemia, quando negavano l’imbarco a molti passeggeri”. Le compagnie, se un passeggero viene respinto alla frontiera devono rimpatriarlo a spese loro e subiscono delle multe. Per questa ragione possono decidere di mettere un filtro preventivo e arbitrario all’imbarco, che può arrivare a prevalicare le leggi dei governi. Sicuramente ad incidere sulla situazione è però l’ambiente in generale sempre più ostile nei confronti degli immigrati europei dopo la Brexit.