Cerciello Rega, Andrea Varriale indagato per non aver avuto la pistola con sé

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2019 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Varriale

Andrea Varriale (il primo a sinistra, foto Ansa)

ROMA   –   Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava insieme al brigadiere Mario Cerciello Rega la notte di fine luglio in cui questi venne ucciso a Roma Prati, è indagato dalla procura militare per “violata consegna” per non aver portato al seguito la pistola d’ordinanza.

Il procuratore militare, Antonio Sabino, parla di un “atto dovuto” dopo le notizie emerse finora e che gli accertamenti sono ancora “in fase esplorativa”.

Dalle notizie emerse finora è emerso che Varriale e Cerciello erano in servizio entrambi disarmati la notte del 26 luglio scorso, quando si sono presentati all’appuntamento con gli americani Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, in carcere con l’accusa di aver ucciso il vicebrigadiere.

Secondo la procura militare questa condotta potrebbe configurare il reato di “violata consegna” in quanto i carabinieri, così come gli altri militari, sono obbligati a portare al seguito l’arma d’ordinanza ogni qual volta sono in servizio, anche se “in borghese”.

Il procuratore Sabino spiega tuttavia che l’iscrizione nel registro degli indagati, “è un atto dovuto”, alla luce di quanto emerso finora, “anche a tutela dello stesso indagato”, che non è stato ancora ascoltato dai pm con le stellette. “Faremo tutti gli accertamenti del caso e poi prenderemo le decisioni conseguenti”, aggiunge il magistrato.

La procura militare di Roma indaga anche su un altro aspetto della vicenda. Nel registro degli indagati risulta infatti iscritto un altro carabiniere (di cui non è stato reso noto il nome) con riferimento esclusivamente alla diffusione della foto di Natale Hjiort bendato nella caserma dell’Arma di via In Selci, a Roma. Il reato ipotizzato, in questo caso, è quello previsto dall’art.127 del codice penale militare di pace sulla divulgazione di notizie segrete o riservate. 

Fonte: Ansa