Claudio Pinti negazionista scientifico dell’Aids. Virus ignoranza: milioni di contagi

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 14 Giugno 2018 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Pinti da Ancona negazionista scientifico dell'Aids. Virus ignoranza: milioni di contagi

Claudio Pinti negazionista scientifico dell’Aids. Virus ignoranza: milioni di contagi (foto Ansa)

ROMA – Claudio Pinti, il nome e la foto è stata la polizia a volere fossero noti e resi pubblici [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Non per una gogna ma per cercare di rintracciare e aiutare le donne che hanno avuto rapporti sessuali con lui. Un nome e una foto che è un allarme e un avviso di pubblica utilità e sicurezza: se avete avuto rapporti con quest’uomo sottoponetevi a visita, controlli e analisi mediche. Quest’uomo, l’uomo nella foto potrebbe avervi trasmesso il virus Hiv, insomma l’Aids.

Claudio Pinti che forse fa lo scemo per non andare in guerra, forse. A poliziotti che lo hanno arrestato e magistrati che lo hanno interrogato (riporta il Resto del Carlino) racconta che l’Aids non esiste, che il virus Hiv è un’invenzione (delle multinazionali farmaceutiche, della medicina asservita al potere economico?) e che quindi lui non è affetto da Aids. Non si può essere affetti da una cosa che non esiste e contagiati da un virus che non c’è.

Claudio Pinti forse fa lo scemo per non andare in guerra, nel caso in specie per alleggerire penalmente e giudiziariamente le sue responsabilità con una paradossale e recitata non capacità di intendere e volere.

Ma forse, forse no. Forse Claudio Pinti fa sul serio quando si dichiara negazionista scientifico. Attenti a questo termine, negazionista. Forse è proprio la parola che indica che Claudio Pinti fa sul serio, ci crede sul serio a quel che dice.

Informano le organizzazioni mediche e sociali che tra i contagiati da virus Hiv, tra i sieropositivi circa il due per cento si dice certo che virus e malattia non esistano e quindi certi di non essere malati di nulla, tanto meno di essere potenziali veicoli di contagio. In parte, solo in parte è una prima reazione standard ad una comunicazione di malattia terminale: la negazione. Qualche sieropositivo può dunque restare imprigionato in questa fase, nella fase del no, non è vero.

Ma altri, i più di quel due per cento sviluppano altro. Sviluppano la teoria del negazionismo appunto. Fanno ideologia e identità del negare esista il virus, la malattia, il contagio. Non è solo Claudio Pinti dunque nel negazionismo. E attenti anche a quello “scientifico” che accompagna la rivendicazione di negazionismo. Attesta che Claudio Pinti non è il solo e non solo tra gli affetti da Hiv.

Il negazionismo scientifico è bandiera del No Vax. Il negazionismo scientifico è la base ideologica non solo dell’avversione ai vaccini ma anche dei dubbi ormai di massa sui vaccini. Il negazionismo scientifico è l’idea calda che squaglia la competenza e l’affidabilità delle medicina. Il negazionismo scientifico è la base culturale, la malta del complotto come chiave per capire il mondo e gli umani che lo abitano: mai stati sulla Luna, scie chimiche, controllo chip sotto pelle, cibo che uccide o (in fondo è lo stesso) che uccide, cura contro il cancro trovata e nascosta…

Il negazionismo scientifico è sospetto di popolo verso la scienza, i laboratori, la medicina, la chimica, la biologia, la fisica, la filosofia, la storia. Il negazionismo scientifico è trastullo e feticcio nelle trasmissioni televisive ad alto ascolto. Il negazionismo scientifico ora e di recente è anche rappresentato in sede governativa.

No, Claudio Pinti non è il solo a diffondere un virus. Altro virus, quello dell’ignoranza arrogante ha già fatto milioni di contagi. In nome del negazionismo scientifico. Guarda caso le due paroline accoppiate che Claudio Pinti da qualche parte deve aver letto, orecchiato. Magari sui social? Magari in qualche talk-show social-politico-pop?