Funerali sociali, aumento da crisi. Quando morire è un lusso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Dicembre 2014 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA
Funerali sociali, aumento da crisi. Quando morire è un lusso

Funerali sociali, aumento da crisi. Quando morire è un lusso

BOLOGNA – Anche morire è un lusso. Così a Bologna, ma nulla autorizza a pensare che non sia lo stesso anche in altre città italiane, aumenta il numero di funerali sociali, ovvero di quelli a costo basso in cui una parte dell’importo è saldata dal comune di residenza del defunto.

A parlare del fenomeno, sul Corriere della Sera, è Olivio Romanini che è andato a intervistare il dirigente che per Bologna segue la questione, Antonio Antonino.

Antonino fa lo stesso mestiere da 35 anni e spiega chiaramente che il ricorso ai funerali sociali è in aumento. La realtà in ogni caso è più complessa. Perché ci sono anche i funerali totalmente gratuiti, che sono diversi da quelli sociali.

Scrive il Corriere:

“Il Comune stanzia una cifra fissa all’anno che consente di coprirne 60. Si sta sempre sotto, ma il numero cresce. «Finora ne abbiamo fatti venti — racconta Antonino — sono quelli per i quali non è possibile rintracciare nemmeno un parente lontano, casi disperati. Negli anni scorsi erano meno». Ma l’aumento più significativo riguarda invece i funerali sociali”

Ad aumentare, però, sono soprattutto i funerali sociali. Al punto che il Comune per quest’anno ha previsto un investimento extra. Ancora il Corriere:

“Il Comune di Bologna aveva stanziato 45 mila euro per il 2014 ma con una determina firmata il primo dicembre scorso ha deciso «a seguito dell’andamento della gestione del servizio» di stanziare altri 30 mila euro e arrivare a quota 75 mila euro. Secondo i dirigenti comunali il dato va preso con le molle perché ad esempio talvolta il Comune è costretto a pagare le spese di trasferimento nel luogo dove vengono celebrate le esequie. Ma che i numeri siano in aumento lo conferma Antonino: «I funerali sociali sono quelli su cui il Comune ci chiede di praticare uno sconto del 50% perché i soggetti sono seguiti dai servizi sociali e si trovano in condizioni di particolari difficoltà. Poi la somma, circa mille euro, viene pagata (quando sono in grado di farlo) dai parenti del defunto o molto più spesso dal Comune”.