Inchiesta G8, il procuratore di Firenze: “La Cassazione ci dà ragione, giusto il carcere”

Pubblicato il 11 Giugno 2010 - 14:49 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Balducci

Giusto il carcere per i membri della cosiddetta “cricca”, finiti in cella per gli appalti del G8 e per la costruzione della scuola marescialli di Firenze. Il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi commenta la sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione alla procura. “Il provvedimento della Cassazione attiene al versante cautelare e fa riferimento all’articolo 27 del codice di procedura penale. Non riguarda il merito, ma si capisce che la richiesta di custodia cautelare in carcere era del tutto fondata e legittima, riconoscendo i presupposti da cui nasceva. La Cassazione ha però stabilito che il giudice competente al cautelare è a Roma”.

Lo ha detto Quattrocchi, commentando stamani la sentenza della Cassazione e volendo così evidenziare che la Suprema Corte ha inteso confermare le misure cautelari a carico degli indagati. Quattrocchi ha detto di aver contattato la procura di Roma per segnalare che gli atti dell’inchiesta sono in questo momento nella disponibilità del tribunale di Firenze e non più della procura.

Inoltre, rispondendo a un’ipotesi avanzata dai giornalisti, ha aggiunto che “se interverranno nuove prove che contraddicono questa decisione della Cassazione, ci sarà una novità per cui la sentenza non è più sorretta”. Sentenza, che ha stabilito l’incompetenza territoriale della magistratura fiorentina sull’appalto scuola marescialli carabinieri a favore del tribunale di Roma.

Attualmente per la vicenda della scuola marescialli di Firenze sono detenuti in carcere l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, e  Angelo Balducci, ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici.

“Si farà a Firenze il processo con rito abbreviato per Francesco Maria De Vito Piscicelli”, ha aggiunto il procuratore Quattrocchi.  Fra gli imputati per i quali era stato deciso il giudizio immediato, Piscicelli è l’unico ad aver presentato richiesta di abbreviato. Secondo quanto spiegato in ambienti giudiziari, la richiesta di abbreviato esclude la possibilità di sollevare successivamente un’eventuale incompetenza territoriale.