Ladro preso da sindaco e vigili: arresto sbagliato, è libero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2015 - 15:58 OLTRE 6 MESI FA
Ladro preso da sindaco e vigili: arresto sbagliato, è libero

Ladro preso da sindaco e vigili: arresto sbagliato, è libero

BERGAMO – Un ladro viene sorpreso a rubare dai vigili urbani e dal sindaco della città, che lo bloccano in flagranza di reato. I vigili però non hanno formalizzato l’arresto, ma lo hanno portato alla vicina caserma dei carabinieri senza chiamare la Procura. Il risultato è che l’arresto non è valido e il ladro se l’è cavata con una semplice denuncia.

Questo quanto accaduto a Torre Boldone, in provincia di Bergamo, dopo che il sindaco Claudio Sessa e gli agenti della polizia locale avevano bloccato un ladro la mattina del 3 settembre, scrivono Armando Di Landro e Fabio Spaterna sul Corriere della Sera nell’edizione di Bergamo:

“Ore 8 di ieri: uno sconosciuto si introduce in un’abitazione di via Palazzolo, a Torre Boldone. La padrona di casa, di 66 anni, sente rumori sospetti e pochi secondi dopo nota un uomo che scappa da una finestra, portandosi dietro un computer e, scoprirà poi, anche una serie di gioielli. La donna chiama la polizia locale: il comandante Giovanni Minali e un altro agente partono subito dal Comune, in auto, proprio mentre il sindaco Claudio Sessa va verso il suo ufficio. Il primo cittadino decide di unirsi alla spedizione: tiene molto alla sicurezza, ha anche inventato i Volontari osservatori del Territorio, i Vot, che girano per il paese anche con visori notturni e spray al peperoncino. Un presidio di deterrenza contro la microcriminalità, secondo Sessa.

La polizia locale e il sindaco riescono a mettersi sulle tracce del ladro: «La signora ci ha descritto l’abbigliamento dell’uomo e lo abbiamo individuato nei pressi di Ranica – racconta il primo cittadino -. Nella fuga, forse essendosi accorto che lo tenevamo d’occhio, ha abbandonato a terra la refurtiva, per poi entrare in un condominio»”.

Una volta catturato il ladro, la polizia locale rimane dubbiosa sul da farsi:

“ponendosi soprattutto un dubbio sulla competenza territoriale: «Possiamo arrestare, noi, a Ranica?». La risposta era sì, perché il furto è stato commesso a Torre Boldone. Ma per ottenere chiarimenti gli agenti vanno dai carabinieri di Alzano, con l’uomo bloccato. Nessuno gli ha messo le manette e tantomeno gli ha comunicato l’arresto: mancanze che fanno svanire la flagranza di reato e anche la possibilità di qualsiasi arresto successivo.

Solo alle 11.30, i carabinieri di Alzano, chiamano il magistrato di turno, il sostituto procuratore Maria Esposito. Spiegano la vicenda, raccontano di non aver bloccato loro il soggetto ma di aver solo ricevuto la polizia locale, che aveva fatto tutto. Per il pubblico ministero c’è solo un punto fermo, evidente: l’arresto non c’è stato quando doveva esserci. E quindi si procede con una semplice denuncia a piede libero e l’immigrato marocchino di 18 anni, colto con le mani nel sacco, può andarsene”.