Marcegaglia di Ravenna, operaio morto dopo essere rimasto schiacciato da una grande bobina

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 15 Luglio 2021 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA
Marcegaglia di Ravenna operaio

Marcegaglia di Ravenna, operaio morto dopo essere rimasto schiacciato da una grande bobina

Incidente mortale sul lavoro a Marcegaglia di Ravenna, dove un operaio dipendente di una ditta esterna è rimasto schiacciato da un coil, una pesante bobina di acciaio utilizzata per vari impieghi. Sul posto sono intervenuti sia i tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ausl Romagna che i carabinieri. Cgil, Cisl e Uil assieme alle rappresentanze di base in Marcegaglia, a Usb e Sgb, hanno proclamato uno sciopero immediato di otto ore su tutti i turni di lavoro.

Operaio muore schiacciato da una bobina a Marcegaglia di Ravenna

Erano circa le 9.10 quando un lavoratore di 63 anni, è rimasto schiacciato una grande bobina. Immediatamente è scattato l’allarme con l’arrivo sul posto dei sanitari del 118 con un’ambulanza e un’auto con medico a bordo. Nel luogo dell’infortunio sono arrivati anche i carabinieri e i tecnici della Medicina del lavoro dell’Ausl Romagna. La vittima è stata trasportata in ospedale dove purtroppo, a causa delle gravissime ferite riportate, è morto poco dopo.

Sciopero proclamato dai sindati dopo morte operaio

Subito è arrivata la reazione dei sindacati di categoria Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil che hanno proclamato 8 ore di sciopero per tutta la giornata di oggi per tutti i turni di lavoro. In una nota si legge: “Stamattina un terribile incidente ha colpito un lavoratore di una ditta esterna al Cs. Non si può continuare a lavorare dopo un fatto di tale gravità”. Inoltre i sindacati chiedono che “Rsu e Rls vengano convocati immediatamente per capire le dinamiche dell’accaduto”.

Si è unita alla proclamazione dello sciopero anche Usb (Unione sindacale di base). “In Marcegaglia – si legge in una nota – si è consumata l’ennesima tragedia. Questa mattina un lavoratore di 60 anni dipendente di una ditta in appalto è deceduto, da una prima ricostruzione dei fatti, rimanendo schiacciato sotto un nastro di acciaio. Un altro infortunio mortale era avvenuto nel 2014. Come Usb avevamo proclamato il 27 maggio scorso uno sciopero di 4 ore, dopo che una pinza di 3 tonnellate si era staccata dal punto di fissaggio rovinando al suolo. Allora scrivevamo “La sicurezza è una cosa seria!”, tanto seria che in mancanza si muore! Non è più tollerabile la continua mattanza di lavoratrici e di lavoratori nei luoghi di lavoro! Il profitto non può venire prima della salute e della sicurezza di chi lavora”. Sciopero immediato per la giornata di oggi è stato proclamato anche da Sgb (Sindacato Generale di Base) che in un comunicato scrive: “Basta! Non si può morire di lavoro”.