Medicina, studenti denunciano: “A Tor Vergata test con cellulare acceso”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2014 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA

universitàROMA – Candidati seduti vicini, cellulari accesi. E punteggi simili, tutti alti, per un gruppo di aspiranti medici provenienti tutti da Trapani e dalla stessa scuola privata di preparazione al test.

E’ quello che denunciano alcuni testimoni, studenti che hanno presentato una denuncia sul test di ammissione a Medicina che si è svolto all’università romana di Tor Vergata l’8 aprile scorso. Lo scrive il Messaggero:

Secondo i denuncianti, le anomalie riscontrate sarebbero davvero tante. Prima tra tutte, la collocazione degli studenti all’interno delle aule. La normativa ministeriale prevede infatti che i candidati siano disposti in ordine anagrafico e che siano opportunamente distanziati: tra un aspirante matricola e l’altro deve esserci almeno un posto vuoto. «Alcune testimonianze riportano come presso l’ateneo di Tor Vergata molti ragazzi abbiano scelto dove sedersi in modo arbitrario – sottolinea il rappresentate dell’Udu – posizionandosi spesso fianco a fianco senza lasciare banchi liberi nel mezzo».

Spulciando tra le liste di ammissione, Scuccimarra e i suoi collaboratori si sono accorti che alcuni dei ragazzi seduti vicini avrebbero ottenuto un punteggio identico in ogni materia del test, raggiungendo di conseguenza lo stesso voto totale. Molti studenti hanno dichiarato che durante il quiz c’erano cellulari accesi e soggetti che parlavano tra loro. In un’aula, addirittura, due candidati seduti vicini erano fidanzati prossimi alle nozze. E, a quanto sembra, la donna sarebbe iscritta all’albo dei medici dal 2007. Alcuni testimoni, inoltre, hanno dichiarato che «la scheda anagrafica, in totale violazione dell’anonimato, è stata imbustata in supporti di consistenza e grammatura non sufficiente ad impedire di leggere controluce il contenuto posto all’interno».

E non sarebbero le uniche anomalie:

E’ però dando un’occhiata alla graduatoria finale che emergerebbe una circostanza allarmante. Tra i candidati risultati «idonei» a Tor Vergata, sarebbero infatti presenti in serie soggetti provenienti dalla provincia di Trapani: «su 210 posti banditi almeno 79 persone della provincia trapanese hanno un punteggio utile per l’immatricolazione», si legge nell’esposto. A quanto sembra la maggior parte dei ragazzi siciliani avrebbe frequentato la stessa scuola privata per la preparazione ai quiz che, secondo l’esposto, indirizzerebbe gli iscritti a Tor Vergata. Il professore che gestisce i corsi, inoltre, organizza anche sessioni di studio per i test di accesso alla facoltà di Medicina di un’università di Tirana convenzionata proprio con l’ateneo romano finito sotto la lente della Procura.

Gli studenti universitari se la prendono con il rettore di Tor Vergata:

«Il caso dei possibili brogli durante il test non doveva essere sollevato da noi, ma dallo stesso ateneo. Ci aspettavamo che, di fronte ad una situazione di questo tipo l’università avviasse almeno un’indagine interna». Risponde così l’Unione degli Universitari alla dichiarazione del rettore di Tor Vergata che, prendendo le distanze dall’esposto presentato dall’Udu in cui portano all’attenzione degli inquirenti presunte scorrettezze avvenute durante le prove di ammissione alla facoltà di Medicina, ha fatto sapere che «gli esami dello scorso 8 aprile si sono svolti nella più assoluta regolarità». I denuncianti hanno sottolineato, tra le altre cose, che durante i quiz molti candidati si sarebbero seduti uno accanto all’altro, comunicando durante la prova e tenendo i cellulari accesi. «Sarebbe stato auspicabile agire tempestivamente», continuano i ragazzi dell’Udu. Il loro rammarico deriva dal fatto che «il caso dovrebbe far riflettere il legale rappresentante dell’ateneo».