Napoli, omicidi rione Sanità: Alessandro Daniello arrestato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2016 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA
Napoli, omicidi rione Sanità: Alessandro Daniello arrestato

Napoli, omicidi rione Sanità: Alessandro Daniello arrestato

NAPOLI – Alessandro Daniello, 27 anni, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di aver ucciso Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna lo scorso 22 aprile nella sparatoria nel rione Sanità a Napoli. Il giovane incensurato è stato rintracciato a Secondigliano, vicino Napoli, e al momento dell’arresto non era armato e non ha opposto resistenza. La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo campano.

Secondo le indagini della DDA di Napoli e della Squadra Mobile della Questura del capoluogo campano, Alessandro Daniello avrebbe partecipato all’omicidio di Giuseppe Vastarella, 42 anni, e di Salvatore Vigna, 41 anni, cognato dello stesso Vastarella. Il duplice omicidio fu portato a termine in via Fontanelle, nel quartiere Sanità, non lontano dallo storico museo “delle capuzzelle”, con una vera e propria spedizione di morte davanti ad un circolo ricreativo, mentre in in strada si trovavano alcuni bambini che si erano fermati a comprare delle granite nei pressi di un rivenditore ambulante.

Le due vittime cercarono scampo all’interno del circolo, l’associazione “Maria Santissima dell’Arco”, ma inutilmente. Nella sparatoria rimasero ferite altre tre persone: Antonio Vastarella, di 24 anni, Dario Vastarella, di 33 anni e Alfredo Ciotola, nessuno grave. Per il duplice omicidio, lo scorso 9 maggio la Polizia ha arrestato quattro persone: Antonio Genidoni, figliastro del defunto boss Pietro Esposito, fermato a Milano; la moglie Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina ed Emanuele Esposito.

Quest’ultimo è figlio e fratello di Giuseppe e Filippo Esposito, rispettivamente di 57 e 30 anni, ammazzati in un agguato a colpi di revolver, lo scorso 7 maggio, in un’autofficina di Marano (Napoli). Secondo gli investigatori, insieme ad Antonio Genidoni, Daniello si sarebbe dato da fare, a Milano, per la ricerca di “appoggi” utili per portare a termine il delitto, offrendosi di eseguirlo. Dopo i quattro arresti del 9 maggio, Daniello si era rifugiato da alcuni parenti a Secondigliano, dove è stato rintracciato e arrestato in serata con la collaborazione dello Sco della Polizia Scientifica di Roma.