Omicidio Raciti, torna libero Speziale

Pubblicato il 19 Dicembre 2009 - 18:05 OLTRE 6 MESI FA

Filippo Raciti

È tornato in libertà, per fine pena, Antonio Speziale, uno dei due giovani imputati per l’omicidio di Filippo Raciti, l’ispettore di polizia ferito mortalmente il 2 febbraio del 2007 durante gli scontri tra forze dell’ordine e ultrà del calcio Catania. La notizia è stata confermata dal suo legale, l’avvocato Giuseppe Lipera.

Speziale oggi ha finito di scontare, agli arresti domiciliari a Jesi, dove si trovava per lavoro, una condanna a due anni di reclusione, per resistenza a pubblico ufficiale per gli scontri con le forze dell’ordine allo stadio Massimino avvenuti lo stesso giorno dalla morte di Raciti.

La condanna gli era stata inflitta dal Tribunale per i minorenni di Catania, davanti al quale è pendente anche il processo per omicidio, perchè all’epoca dei fatti Speziale non era ancora maggiorenne. Speziale è a Jesi, nelle Marche, dove lavora e dove tre volte alla settimana, su parere positivo del magistrato di sorveglianza del Tribunale per i minorenni di Ancona, ha svolto attività di volontariato nella locale sede della Croce Rossa Italiana.

«Ho pagato gli errori che ho fatto, e voglio imparare a non commetterne più. So di avere sbagliato, ma ribadisco la mia estraneità alla morte dell’ispettore Filippo Raciti». Così Antonio Speziale commenta il suo primo giorno di libertà.

«Sono contento di essere libero – aggiunge – ma adesso mi devo liberare dall’altra accusa, che respingo con fermezza nel rispetto del dolore altrui. Adesso voglio pensare a costruirmi la vita. Trascorrerò il Natale a casa dai miei familiari e poi penserò al mio futuro».

«Il Catania? Lo seguo in televisione – afferma Speziale – perchè ho il Daspo e guardo quello che si può mentre firmo in caserma. Ma i veri problemi sono altri. Sono certo di avere ancora delle possibilità – conclude – e questo grazie alla mia famiglia e al mio legale, l’avvocato Giuseppe Lipera, che mi sono sempre vicini».