Maglietta “Speziale libero” violenta? Papà Speziale querela Laura Boldrini per diffamazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2014 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

CATANIA, 28 MAG – “La maglietta ‘Speziale libero’ è deprecabile, violenta e volgare“: per queste parole Laura Boldrini, presidente della Camera, sarà querelata per diffamazione da Roberto Speziale, padre di Antonino Speziale, l’ultrà del Catania condannato per l’omicidio preterintezionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti. L’istanza sarà depositata alla Procura di Roma dall’avvocato Giuseppe Lipera.

“Ho letto le dichiarazioni rilasciate ancora una volta dalla signora Marisa Grasso (moglie di Filippo Raciti, ndr) – afferma Roberto Speziale – che ieri a Montecitorio ha incontrato il Presidente della Camera Boldrini e sono rimasto basito ed esterrefatto per le parole rilasciate ai giornalisti da chi rappresenta la terza carica dello Stato e che ha definito ‘deprecabile, violenta e volgare quella maglietta’ riferendosi alla ormai famosa maglietta indossata dal tifoso partenopeo Gennaro De Tommaso (alias Genny ‘a carogna) con la scritta ‘Speziale Libero'”.

“Sfido chiunque a dimostrami che quella frase di mera solidarietà ‘Speziale Libero’ rivolta per ricordare mio figlio Antonino, che oggi è rinchiuso nel Penitenziario di Agrigento – aggiunge – sia un inneggiare alla violenza e non invece, com?è nella realtà, la sottolineatura di un libero pensiero, tutelato dalla Costituzione Italiana, di chi, conoscendo la vicenda giudiziaria, ritiene mio figlio, Antonino Speziale, non responsabile della morte del compianto Ispettore di Polizia Filippo Raciti, nonostante la condanna che ha subito”.

“Anche io Roberto Speziale – osserva il padre del condannato a 8 anni in via definitiva – ritengo mio figlio Antonino innocente e sono convinto che è stato condannato erroneamente ed ingiustamente; chiederei alla Signora Boldrini: ‘sono violento e volgare se dico questo?’ Io sono il primo ad essere contro la violenza, ma per difendere mio figlio e tutelare anche chi si batte e crede nella sua innocenza – conclude Roberto Speziale – mi trovo costretto a querelare oggi anche il Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha fatto sue le idee di Marisa Grasso”.

L’avvocato di Speziale, Lipera, ha presentato istanza di revisione del processo: la Corte di Appello di Messina ha respinto l’istanza, ma la Cassazione ha annullato il verdetto della Corte di Messina. La partita è ancora aperta.