Si suicida in carcere a 39 anni: lunedì aveva ucciso la ex compagna Eliana con un colpo di pistola

Secondo quanto si è appreso, il 39enne si è impiccato in cella. A detta del suo avvocato, era sotto stretta sorveglianza in considerazione del reiterato proposito di togliersi la vita.

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Dicembre 2022 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
carcere foto ansa

Si suicida in carcere a 39 anni: lunedì aveva ucciso la ex compagna Eliana con un colpo di pistola (foto Ansa)

Si è ucciso in carcere il 39enne originario di Matera che lunedì scorso ha ucciso la compagna Eliana Maiori Caratella di 41 anni a Miglianico in provincia di Chieti. L’uomo si è ucciso nel carcere di Lanciano. Aveva ucciso la donna con un colpo di pistola alla testa e si era poi costituito ai Carabinieri. 

L’uomo che ha ucciso Eliana si è ucciso in carcere

Secondo quanto si è appreso, il 39enne si è impiccato in cella. A detta del suo avvocato, era sotto stretta sorveglianza in considerazione del reiterato proposito di togliersi la vita. Lo aveva detto anche subito dopo aver ucciso la sua compagna. Proposito che poi aveva ribadito per tre volte dal giorno del delitto sempre durante i colloqui con il suo legale.

La 83esima vittima di suicidio in carcere nel 2022

Si tratta della 83esima vittima di suicidio in carcere dall’inizio dell’anno. Nell’interrogatorio reso  durante l’udienza di convalida in videoconferenza, il 39enne aveva sostenuto di aver sparato alla Caratella per porre fine alle loro sofferenze e che subito dopo era sua intenzione suicidarsi, senza trovare il coraggio di farlo. Sofferenze che, sempre secondo l’uomo, erano riconducibili alla ostilità manifestata dal marito della vittima, dal quale la Caratella si stava separando, e dal fratello e dalla sorella della donna che non avevano mai accettato la scelta di separarsi della vittima. Una ostilità che si sarebbe manifestata fin dall’inizio della relazione. Una crisi sfociata anche in plurime e reciproche querele. Il 39enne. dopo una ennesima crisi generata dall’ostilità dei figli della compagna, rientrati la domenica sera dal fine settimana trascorso con il padre e dopo una nottata quasi insonne, avrebbe dunque preso la decisione di uccidere la donna nonostante la amasse. In questo modo avrebbe messo fine alla alla loro sofferenza con due colpi di pistola, il primo per lei, inconsapevole della scelta, il secondo per se stesso. 

I dubbi sul movente

Il compagno di Eliana, mentre si costituiva in caserma aveva reso altre dichiarazioni spontanee. Aveva detto  di dover uccidere anche il marito della Caratella alle 17.30 dello stesso giorno, mandandogli un messaggio con il telefonino di lei. L’uomo, nel corso dell’udienza di convalida, aveva in realtà evidenziato che non era questa la sua intenzione sostenendo infatti di non avere mandato alcun messaggio dal telefono della donna per attirare il marito in un’imboscata e che non voleva lasciare i due bambini, dopo aver ucciso la madre, senza il padre.

Secondo il Gip restano dei dubbi sul reale movente. Il 39enne era finito in carcere per via del pericolo di reiterazione da parte di Carbone, che aveva diversi precedenti, gravi delitti con uso di armi e di violenza contro la persona. Era subito stato descritto come un soggetto espressivo di estrema pericolosità. 

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