Spa di Province e Regioni: in 1000 casi più amministratori che dipendenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2014 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA
Spa di Province e Regioni: in 1000 casi più amministratori che dipendenti

Spa di Province e Regioni: in 1000 casi più amministratori che dipendenti

ROMA – Più amministratori che dipendenti. Perdite di bilancio che fanno paura. E una vocazione, spesso commerciale, che poco c’entra con la natura pubblica della loro missione.

Le spa locali, ovvero le società partecipate legate agli enti locali, sono oltre 10mila. E finiscono anche loro, dopo il duro attacco della Corte dei Conti,  nella spending review di Carlo Cottarelli. E qui, stando a quanto scrive il Messaggero in un documentato articolo a firma Luca Cifoni, le possibilità di taglio non mancano.

Le cifre fanno riflettere: un migliaio di queste società, quindi circa il 10% è strutturata contro ogni logica di mercato: ha più amministratori che dipendenti. E un terzo delle partecipate chiude stabilmente con i bilanci in perdita. 

Cifoni è andato a rovistare nell’elenco e di spa sorprendenti se ne trovano a bizzeffe, soprattutto nel campo alimentare.

Il core business dovrebbe essere rappresentato dai cinque servizi pubblici di base: acqua, elettricità, gas, trasporto pubblico locale, rifiuti. In realtà le partecipate che si occupano di queste attività sono solo il 20 per cento, anche se valgono circa la metà del fabbisogno complessivo. Poi ci sono farmacie comunali, terme, case di riposo, enti di promozione turistica, società sportive, di gestione del patrimonio immobiliare, agenzie di viaggio. Circa 320, secondo alcune stime recenti, sono le società il cui obiettivo è produrre beni o servizi la cui natura è senza ombra di dubbio commerciale. Insomma qualcosa che lo Stato, nelle sue propaggini territoriali, farebbe probabilmente bene a lasciare ai privati.

Anche perché ci si rimette. E non poco. Perdite pubbliche, quindi dei cittadini. Ancora Cifoni:

Non ci sono solo le ex municipalizzate delle grandi città: a Oderzo, in provincia di Treviso, la Fondazione Oderzo Cultura evidenziava nel 2012 un valore della produzione di 76.286 euro e un risultato negativo di 413.000. A Busseto in provincia di Parma, terra di Giuseppe Verdi, la Busseto Servizi metteva insieme appena 598 euro di valore della produzione riuscendo per ad arrivare a 10.000 di perdita. A l’Aquila il centro turistico del Gran Sasso era in rosso di oltre un milione e mezzo su una produzione di circa 1.850.000.