“Se voti mia moglie passi gli esami”: indagato dipendente università Cassino

Pubblicato il 27 Agosto 2012 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA

CASSINO (FROSINONE) – “Se voti mia moglie passi gli esami”, succede a Cassino, dove un impiegato dell’Università si è spinto un po’ oltre nel promuovere la candidatura della consorte. La “proposta indecente”, fatta ad una decina di studentesse, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di voto di scambio, per lui, la moglie candidata del Pdl alle elezioni comunali dell’anno scorso nella cittadina e un suo collaboratore.

La donna che ha riportato solo 84 voti, non è stata eletta ma l’indagine è scattata comunque dopo che una studentessa universitaria ha raccontato su facebook della particolare proposta che l’impiegato le aveva fatto alla vigilia delle elezioni comunali. ”Che schifo, se voto la moglie mi fa superare gli esami”, ha scritto e il suo racconto non è sfuggito all’attenzione di un poliziotto del commissariato di Cassino guidato dal dirigente Francesco Puotorti.

La studentessa, ascoltata da un poliziotto, suo conoscente, ha confermato la storia alle autorità aggiungendo che come il suo, c’erano anche altri casi. Così, in poco tempo, gli agenti della Squadra informativa del commissariato di Cassino hanno raccolto le testimonianze di dieci studentesse e in questi giorni il pm della Procura di Cassino Barbara Affinita ha chiesto tre rinvii a giudizio per voto di scambio. Se saranno accertate le loro responsabilità, i tre indagati rischiano fino a tre anni di carcere.