Veronica Panarello, suo telefonino irragiungibile per 10 min mentre era a casa

Veronica Panarello

RAGUSA – Tra le 8.49 e le 9.25 di quel maledetto sabato 29 novembre, il telefonino di Veronica Panarello rimase senza copertura per almeno 10 minuti. Minuti interminabili, durante i quali secondo le ipotesi dell’accusa, avrebbe potuto trovarsi tra la tromba delle scale e il garage, dove presumibilmente non c’è campo.

Gli inquirenti ipotizzano che quel lasso di tempo sarebbe bastato a trasportare il cadavere del piccolo Andrea Loris Stival in macchina. Tra le 8.49 e le 9.25 secondo le perizie, Loris fu strangolato e a quell’ora Veronica si trovava in casa.

Un elemento a sorpresa che gli inquirenti le hanno contestato durante l’interrogatorio nel carcere di Catania. Ma che non è servito a farla crollare: lei continua a smentire categoricamente ogni accusa. “Mi creda, non sono stata io”, ha continuato a dire in lacrime davanti al giudice per le indagini preliminari Claudio Maggioni.

Veronica ha continuato a ripetere la sua versione dei fatti, anche dopo essere stata clamorosamente smentita dalle immagini di videosorveglianza. Ha voluto solo contestare un’altra fantasia circolata in questi giorni: “Ho un solo cellulare – ha detto – l’ho consegnato spontaneamente prima di essere fermata”.