Cesare Battisti scarcerato: schiaffo brasiliano all’Italia

Pubblicato il 9 Giugno 2011 - 08:17 OLTRE 6 MESI FA

Cesare Battisti

BRASILIA – Schiaffo brasiliano all’Italia: Cesare Battisti è libero. Il Supremo tribunale federale (Stf) di Brasilia ha prima rigettato senza analizzarlo nel merito il ricorso del governo italiano contro la decisione dell’ex presidente Lula, che ha bloccato l’estradizione dell’ex terrorista. Una decisione che però non pregiudicava definitivamente la possibilità che Battisti fosse estradato.

La Corte ha poi dibattuto sul rispetto da parte di Lula del trattato di estradizione in vigore con l’Italia. Da questa decisione sarebbe dipesa la liberazione di Battisti (in carcere da oltre quattro anni) come da richiesta della difesa. L’Stf ha deciso che non ci sono state violazioni: Battisti non è considerato estradabile e poteva a questo punto tornare in libertà. Subito dure le reazioni in Italia, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha parlato di “vivo rammarico” per la decisione brasiliana.

Infatti poco dopo Battisti è uscito dal carcere di Papuda. “Mi ha detto che ha scelto di vivere in Brasile, probabilmente per lavorare come scrittore, qui ha molti amici”, ha detto il suo legale, Luis Roberto Barroso. Battisti ha detto di voler parlare con le figlie e Barroso ha cercato con il suo cellulare di mettersi in contatto con loro, senza riuscirci. “Era felice”, ha precisato l’avvocato.

Secondo il quotidiano Folha di San Paolo i giudici che hanno votato contro l’ammissibilità del ricorso italiano sono: Luiz Fux, Carmen Lucia, Ricardo Lewandowski, Joaquim Barbosa, Carlos Ayres Britto e Marco Aurelio Mello. Per costoro, la decisione presa a suo tempo da Lula di mantenere Battisti in Brasile è questione di sovranità nazionale, quindi di competenza del potere esecutivo e non di quello giudiziario.

La decisione di liberare Battisti è stata relativamente sorprendente, dopo il rigetto del ricorso. Nell’invitare la Corte ad andare oltre e affrontare la situazione di “una persona che è in carcere da quattro anni”, il giudice Barbosa ha sottolineato che il caso era “chiuso. Non c’è niente in cui lo Stato straniero possa immischiarsi”. “Sono nell’Stf da vent’anni e non mi sono mai trovato davanti a una situazione in cui l’esecutivo» si pronuncia su una questione riguardante la politica estera che viene poi «messa in discussione da un governo straniero”, ha assicurato Mello.

L’ex terrorista rosso fu arrestato nel marzo del 2007 dopo una latitanza ultraventennale spesa soprattutto in Francia, dove si è fatto conoscere come affermato scrittore. La giustizia italiana lo cerca per fargli scontare i quattro ergastoli a cui è stato condannato in contumacia per fatti di sangue in Italia negli anni ’70. Ben quattro omicidi che però Battisti ha sempre detto di non aver commesso.

Gioia fuori dal tribunale dove la fidanzata dell’ex terrorista e un gruppo di simpatizzanti stavano seguendo la seduta: “Sono ovviamente felice: come dice la canzone, ‘la vita è bella”, ha dichiarato Joice Lima, fidanzata di Cesare Battisti. Ora si attende la scarcerazione.

“L’offesa subita da nostro Paese ma soprattutto dai parenti delle vittime è troppo grande. Occorre far pagare, se occorre anche in termini diplomatici, questa infamia”. Lo afferma in una nota Alessandra Mussolini (Pdl) aggiungendo che “il rispetto dell’Italia si difende non con il fioretto ma con la spada”.

Il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, invece “prende atto con profondo rammarico della decisione con la quale, contraddicendo la sua stessa precedente pronuncia, il Supremo Tribunale Federale del Brasile ha oggi convalidato il diniego dell’estradizione in Italia di Cesare Battisti permettendone la scarcerazione”.

Pochi minuti dopo la reazione ufficiale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Apprendo con vivo rammarico dell’ultima pronuncia del Tribunale Supremo Federale del Brasile che conferma il diniego all’estradizione di Cesare Battisti. La decisione – dice Berlusconi – non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti”.