Cina. Dissidente Chen in ospedale, Pechino esige scuse dagli Usa

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 09:53 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – Il dissidente cieco Chen Guangcheng ha lasciato l’ambasciata americana di Pechino, secondo l’agenzia Nuova Cina. n un dispaccio di due righe, l’agenzia aggiunge che il dissidente ha lasciato l’ambasciata ”di sua volontà’ dopo esserci rimasto per sei giorni”. Secondo diplomatici americani, Chen sarà’ presto ”riunito con la sua famiglia”. Chen Guangcheng e’ stato accompagnato in un ospedale di Pechino da personale dell’ambasciata Usa. Lo ha detto all’ANSA l’avvocato Teng Biao, amico personale di Chen, che dice di ”non essere sicuro” che Chen sia uscito dalla sede diplomatica di sua volontà’, come affermato da Nuova Cina. La moglie e la figlia di Chen hanno lasciato il loro villaggio nel sud della Cina e sono ora a Pechino, ha aggiunto Teng. Il governo avrebbe garantito l’incolumità’ di Chen e dei suoi familiari.

Il dissidente Chen e’ stato accompagnato dall’ambasciata Usa all’ospedale Chaoyang di Pechino, dove si trova attualmente, dall’ambasciatore americano in Cina Gary Locke. Lo scrive il Washington Post, informato dallo stesso Locke con una telefonata.

Il ministero degli esteri cinese ha accusato oggi gli Usa di una ”interferenza molto grave” negli affari interni cinesi per aver ospitato per sei giorni il dissidente cieco Chen Guangcheng, fuggito il 22 aprile dagli arresti domiciliari dalla sua residenza nella Cina del nordest. In un comunicato dal tono insolitamente duro, il ministero degli esteri cinese chiede le ”scuse” degli Stati Uniti per il caso del dissidente Chen. Il ministero sottolinea che la Cina e’ ”uno Stato di diritto” e che ”i diritti legali dei cittadini sono protetti dalla Costituzione e dalla legge”. Il ministero accusa gli Usa di aver usato ”metodi anormali” per portare Chen all’interno dell’ambasciata e chiede loro di ”indagare a fondo sulla vicenda” e di ”punire i responsabili”.