Dallas, spara al poliziotto bianco: agguato militare e premeditato

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2016 - 15:53 OLTRE 6 MESI FA
Dallas, spara al poliziotto bianco: agguato militare e premeditato

Dallas, spara al poliziotto bianco: agguato militare e premeditato

DALLAS – Un agguato militare a pochi passi dal luogo dell’attentato a John Fitzgerald Kennedy. Obiettivo: spara al poliziotto bianco. Questo, in estrema sintesi, è quello che è successo a Dallas, in Texas, la sera di giovedì 7 luglio al termine di una marcia di protesta contro le uccisioni di afroamericani per mano della polizia Usa. Sul campo di battaglia sono rimasti almeno 5 poliziotti morti, feriti altri 6 insieme a due civili. Non ci sono indicazioni di possibili legami con gruppi terroristici internazionali. Ma l’effetto è il medesimo. E’ stato un episodio di terrorismo urbano, guerriglia organizzata e piuttosto sofisticata.

Erano circa le 21 locali (le 3 del mattino in Italia) quando quattro cecchini hanno cominciato a sparare sulla polizia. La dinamica dell’agguato lascia intuire una preparazione, qualcuno che ha pensato di sfruttare le tensioni per le vittime degli ultimi giorni e poi innescare la guerriglia, cogliendo di sorpresa le forze dell’ordine. La tattica è diabolica: prima hanno attaccato e poi hanno ingaggiato la polizia, creando il caos.

In situazione di emergenza e sotto pressione l’allarme reale si confonde con le segnalazioni infondate: gli avvistamenti di presunti uomini armati si moltiplicano esponenzialmente, ci sono le segnalazioni di ordigni. La polizia è costretta a restare sul campo per proteggere ambulanze e vigili del fuoco intervenuti per soccorrere i feriti. Con il rischio di diventare di nuovo il bersaglio.

Di “attacco premeditato” ha parlato il presidente Barack Obama. Le testimonianze sono altrettanto agghiaccianti: “Sembrava un’esecuzione“, racconta alla Cnn Ismael Dejesus che ha visto e filmato parte della scena dalla sua camera d’albergo. “Ho visto un uomo scendere da un Suv, in abbigliamento tattico, con un fucile Ar-15”. Si è diretto “verso un agente che era a terra e gli ha sparato forse tre-quattro volte alla schiena. E’ stato orribile”. “Sembrava un attacco pianificato- ha aggiunto – l’uomo era preparato, sapeva dove stare, aveva molte munizioni”.

Dopo la strage la polizia ha fermato una persona sospetta, un’altra si è costituita ma non aveva nulla a che fare con la sparatoria. Successivamente sono state fermate altre tre persone, tra cui una donna. “Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena”, ha sottolineato il capo della polizia Brown: “Il loro piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile”, ha detto senza fornire alcuna ipotesi sui motivi dell’attacco.

L’ultimo uomo, un sospetto asserragliato nel garage, che ha continuato a sparare contro le forze dell’ordine durante i circa 45 minuti di negoziati, lancia una maledizione: dice che “la fine si avvicina” e che molti altri poliziotti saranno feriti o uccisi. Poi dice di aver piazzato bombe in tutta la città. Ma dopo ore nessuna traccia degli ordigni. L’uomo è stato ucciso da un robot bomba piazzato dalla polizia.