Messico, cadaveri fatti a pezzi nascosti nei borsoni a Cuernavaca

Pubblicato il 17 Aprile 2010 - 00:21 OLTRE 6 MESI FA

Borsoni neri colmi di cadaveri fatti a pezzi: è questa la macabra scoperta della polizia messicana. Il ritrovamento è avvenuto in un quartiere di Cuernavaca, capitale dello Stato centrale di Morelos, su segnalazione di una telefonata anonima.

Sui borsoni c’era un messaggio che fa sospettare di un regolamento di conti tra bande del narcotraffico rivali.

Intanto, il presidente Felipe Calderon, inaugurando un seminario sul turismo, ha cercato di minimizzare il fatto che – come giorni fa ha assicurato un documento fatto pervenire alla stampa da parlamentari e attribuito a funzionari governativi -, nei tre anni e mezzo del suo mandato le vittime della violenza sul fronte della droga siano state 22.734: «Il 90% di esse – ha assicurato – sono la conseguenza degli scontri tra malavitosi».

In proposito, il quotidiano El Universal scrive oggi che Antonio Maria Costa, l’italiano dal 2002 capo dell’Unodc, l’agenzia antidroga dell’Onu, ha assicurato che «da quanto mi ha fatto sapere il governo messicano, ed io sono d’accordo in tal senso, non c’é altra alternativa» che il ricorso ai soldati per far fronte alla criminalità organizzata. Secondo il giornale, Costa cita l’esempio dell’Italia che, negli Anni ’80 e ’90, ha utilizzato la ‘via militare’ per fermare l’ondata di violenza innescata dalla mafia.