Mondiali in Brasile: a tre mesi dall’inizio le favelas rompono la tregua

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2014 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA
Mondiali in Brasile: a tre mesi dall'inizio le favelas rompono la tregua

Mondiali in Brasile: a tre mesi dall’inizio le favelas rompono la tregua

RIO DE JANEIRO – A tre mesi esatti dall’inizio della fase finale dei Mondiali di calcio in Brasile (12 giugno-13 luglio), si fa sempre più difficile a Rio de Janeiro il progetto di pacificazione delle favelas, iniziato nel 2008 proprio per rendere più sicura la città in vista dell’importante evento sportivo e delle Olimpiadi del 2016. Nella baraccopoli più grande e famosa di Rio, Rocinha, un video risalente al Natale scorso e divulgato ieri mostra alcuni agenti che, dopo aver sequestrato uno zaino con armi e droga, vengono circondati e aggrediti da un gruppo di residenti.

Per impedire l’arresto del responsabile, giovani della comunità – poi identificati e risultati con precedenti penali – hanno danneggiato alcune auto della polizia con vanghe e mattoni. In un altro noto slum della metropoli carioca, Alemao, ieri si sono registrati tafferugli tra abitanti e forze dell’ordine a seguito dell’arresto di due presunti malviventi. Alcune decine di manifestanti hanno chiuso una delle principali vie di accesso alla comunità in segno di protesta e la polizia è stata costretta a usare spray al peperoncino e lacrimogeni per disperdere la folla.

Si sono uditi spari verso l’alto e alcuni dimostranti sono arrivati anche a minacciare di incendiare un camion carico di benzina. Secondo l’intelligence verdeoro, queste e altre azioni denotano una precisa strategia di destabilizzazione da parte della criminalità organizzata: con l’aiuto della popolazione della favelas, i trafficanti cercherebbero di riprendere il controllo delle regioni da loro dominate prima che fosse avviato il processo di ‘bonifica’ voluto dal governo locale nelle aree giudicate più pericolose. Domani intanto sarà installata un’altra Unità di polizia pacificatrice (Upp) a Vila Kennedy.