Monsignor Padovese, lunedì 14 giugno i funerali nel Duomo di Milano

Pubblicato il 12 Giugno 2010 - 00:47 OLTRE 6 MESI FA

Monsignor Padovese

Si terranno la mattina di lunedì 14 giugno nel Duomo di Milano i funerali del vicario di Anatolia, assassinato il 3 giugno scorso dal suo autista a Iskenderun in Turchia. Il cardinale Tettamanzi ha invitato tutti i parroci della diocesi a ricordare il vescovo nelle messe domenicali e ai fedeli di partecipare al funerale.

Mentre la Procura di Milano ha aperto un fascicolo sull’ omicidio del religioso, i frati cappuccini hanno allestito nella chiesa di viale Piave la camera ardente. Per tutto il giorno i fedeli hanno reso omaggio a monsignor Padovese e alla sera in molti hanno partecipato alla veglia di preghiera.

Dal pulpito poche parole: “Il nostro fratello e padre monsignor Luigi ha terminato tragicamente la sua vita e quello che prima era la speranza della vita eterna, ormai è una certezza: è con il Signore”. Durante la cerimonia funebre è stata letta una lettera che il sacerdote aveva scritto ai suoi fratelli lombardi prima di essere consacrato vescovo. Accanto alla bara sono stati sistemati i paramenti indossati il giorno dell’ordinazione episcopale nella cattedrale di Iskenderun, in Turchia. Sul retro delle immagini commemorative, destinate ai fedeli, sono state stampate le parole pronunciate dallo stesso religioso lo scorso febbraio, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di don Andrea Santoro, un altro sacerdote italiano assassinato in Turchia.

Monsignor Padovese lo aveva ricordato così: “Non è stata uccisa solo la persona ma il simbolo che essa rappresentava: ricordarlo in questo momento (…) è quanto mai significativo per ricordare a tutti noi che la sequela di Cristo può arrivare all’offerta del proprio sangue”. Polemico il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per il modo in cui la salma è stata rimpatriata e per la ricostruzione dell’omicidio fatto dalle autorità turche.

“Trovo – ha spiegato Formigoni – che l’assassinio di monsignor Padovese deve essere colto in tutta la sua gravità. Non convincono per nulla le ricostruzione ufficiali che sono state date del suo assassinio. Sarebbe l’ennesimo compito da uno squilibrato. Francamente è una ricostruzione che non convince e abbiamo il dovere di pretendere dalle autorità della Turchia indagini che ci dicano chi, come e perché ha ammazzato monsignor Padovese, in quali ambienti questo assassinio è stato coltivato e poi realizzato”.