Nevrosi dopo una missione fallita. Ex 007 chiede i danni a Israele

Pubblicato il 1 Maggio 2012 - 15:24 OLTRE 6 MESI FA

GERUSALEMME, 1 MAG – E' stata agente operativa del Mossad; ora e' una donna depressa, in preda ai fantasmi di una nevrosi da cui non riesce a uscire. Protagonista della storia, una ex 007 israeliana, oggi 44enne, annientata dal tracollo nervoso dopo una missione fallita all'estero e alle prese da qualche tempo con una singolare causa per risarcimento danni contro lo Stato ebraico e i suoi servizi d'intelligence.

La vicenda e' raccontata dal giornale Yediot Ahronot, il piu' venduto d'Israele. Tutto ebbe inizio dieci anni fa, durante un'operazione top secret del Mossad in un imprecisato Paese straniero. La donna faceva parte della cellula coperta di agenti sceltissimi incaricati di portarla a termine. Ma le cose si misero male e gli 007, convinti d'essere smascherati, dovettero abbandonare la missione, dandosi a una fuga precipitosa. Per i compagni d'avventura fu un'esperienza angosciosa, ma in fin dei conti un 'semplice' incidente di lavoro da elaborare e superare al rientro in patria, nel giro di alcuni mesi. La donna del team ne e' rimasta invece segnata a vita. Il collasso l'ha travolta e portata fino in manicomio, con una diagnosi di schizofrenia.

Dimessa, ma certo non guarita, l'ex agente si e' rivolta adesso a un tribunale per essere risarcita dal ministero competente (quello della Difesa). Secondo il suo avvocato, si tratta quasi di un processo vinto in partenza.