Pakistan. Violenza settaria tra militanti ed estremisti aumenta nel Punjab

Pubblicato il 8 Agosto 2010 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

Disordini nel Punjab

Faisalabad, città industriale famosa per l’esportazione dei suoi tessili è di recente è diventata il centro di una nuova violenza settaria che infuria in Pakistan da quando militanti ed estremisti hanno preso saldamente il controllo nella zona centrale della provincia del Punjab, a quanto scrive il New York Times.

Il mese scorso violenti scontri si sono verificati tra musulmani e cristiani dopo che due fratelli cristiani – Rashid e Sajid Emanuel – sono stati uccisi davanti al tribunale distrettuale dove si stavano recando per rispondere ad accuse di blasfemia.

Subito si temette che esaltati dessero fuoco al quartiere cristiano dove vivevano i fratelli, Warispura – un povero sobborgo dove vivono 100 mila persone – come avevano fatto in un episodio simile l’anno scorso in un vicino distretto.

In Pakistan la Blasfemia è un crimine per cui è prevista la pena di morte, e i gruppi per la tutela dei diritti umani affermano che le accuse spesso sono false e usate per vendette personali o per ragioni politiche.

Nel  caso dei due fratelli cristiani, per esempio, i disordini sono cominciati il 1 luglio quando una lettera scritta a mano che insultava il profeta Maometto fu distribuita tra gli avventori di un mercato. La lettera conteneva indirizzo e numero di telefono di entrambi i fratelli.

”Un ladro non si lascia dietro un documento di riconoscimento”, ha dichiarato Aslam Pervez, 60 anni, un insegnante cristiano e vicino dei fratelli. ”Una grave ingiustizia è stata compiuta. Le accuse non sono state nemmeno provate, e sono stati uccisi. E’ questa giustizia? Dov’è la legge?”

Gli analisti, scrive il Nyt, dicono che gli scontri settari e tra comunità nascono da scintille locali – questioni economiche, per esempio – che sono facilmente accese in un’atmosfera in cui gruppi militanti sono stati lasciati crescere e prosperare per anni da politici che li usano come base di appoggio, oppure che hanno poco da guadagnare nel contrastarli.

Questi gruppi sono esistiti per decenni nel Pakistan, anche se la violenza settaria ha avuto momenti di diversa intensità. Alcuni gruppi, come Sipah-e-Sahaba, un’organizzazione militante sunnita, si occupa principalmente di affari interni, mentre altri, come Lashkar-e-Taiba, si dedicano alla jihad in India e Afghanistan. Ma è difficile distinguerli, perchè i gruppi domestici forniscono militanti agli altri.

”Questi gruppi sono diventati così così forti che hanno preso la legge nelle loto mani”, dice un osservatore, che aggiunge:  ”C’è molta rabbia tra i musulmani, e c’e’ una rinascita dell’Islam militante. I cristiani locali sono considerati legati all’occidente, agli Stati Uniti”.

Un residente della città, Khurram Shahzad, che denunciò per primo alla polizia i due fratelli assassinati, dice che non li conosceva prsonalmente. Ma i musulmani nel quartiere di Warispura dicono che i cristiani ricevono denaro dall’estero per diffondere la cristianità e convertire i musulmani.