Russi utilizzano armi termobariche in Ucraina, cosa sono e perché vengono dette bombe a vuoto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2022 - 11:18 OLTRE 6 MESI FA
Russi utilizzano armi termobariche in Ucraina, cosa sono e perché vengono dette bombe a vuoto

Russi utilizzano armi termobariche in Ucraina, cosa sono e perché vengono dette bombe a vuoto (foto Ansa)

I russi avrebbero utilizzato armi termobariche in Ucraina secondo quanto riportato dal ministero della Difesa del Regno Unito. Cosa sono? Come funzionano? Perché vengono definite bombe a vuoto? La spiegazione.

Cosa sono le armi termobariche o bombe a vuoto 

La bomba a vuoto, o bomba ad implosione, è una particolare tipologia di arma convenzionale detta anche bomba termobarica. 

Come scrive Wikipedia, quando esplode, durante una prima fase iniziale, l’ordigno disperde nell’atmosfera una certa quantità di idrocarburi che si miscelano con l’aria presente.

Subito dopo, si ha una seconda fase in cui tale miscela, opportunamente innescata, brucia molto rapidamente e consuma l’ossigeno atmosferico presente nell’area colpita, con l’effetto finale di creare una depressione molto forte ed una violenta corrente d’aria che è diretta verso il centro della depressione stessa.

La reazione chimica associata è una combustione rapida e violenta tra un combustibile (idrocarburi) vaporizzato in goccioline ed un comburente (l’ossigeno atmosferico).

Il calore generato dalla detonazione è tale da uccidere le persone presenti nell’area colpita, e l’onda d’urto associata, che converge verso il centro dell’implosione, è capace di distruggere gli edifici nella zona.

Gli effetti devastanti delle armi termobariche, il precedente dell’incidente ferroviario di Viareggio

Al di fuori del campo di impiego militare, vi sono stati diversi incidenti esplosivi che sono imputabili all’effetto chimico-fisico di cui sopra, cioè quello in cui un combustibile dapprima si disperde finemente nell’aria miscelandosi con essa e successivamente, trovando un innesco, detona con violenza, distruggendo un’area ben maggiore di un semplice incendio causato dalla stessa quantità di combustibile.

Si ricordi per esempio il caso del tremendo incidente ferroviario di Viareggio avvenuto il 29 giugno 2009, in cui da una cisterna di GPL ribaltata è fuoriuscito del gas che, mescolandosi con l’aria, ha creato una miscela esplosiva stratificata verso il basso. Come conclude Wikipedia, a seguito di un innesco, la miscela è detonata, coinvolgendo un’area di 300 metri di diametro e provocando il danneggiamento o la demolizione di diverse abitazioni.