Russia, la crociata contro la vodka: vietata la sera e in auto

Pubblicato il 18 Agosto 2010 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA

Giro di vite in Russia contro vodka e superalcolici: dopo l’introduzione il 6 agosto della tolleranza zero per gli automobilisti, dal primo settembre la vendita al dettaglio delle bottiglie contenenti più del 15% di alcol etilico sarà proibita dalle 22.00 alle 10.00. Il governo di Mosca pensa anche di includere la birra, quando lo consentirà la legge federale.

Una piccola rivoluzione per i russi, che tuttavia erano sopravvissuti alla crociata anti-alcol di Gorbaciov grazie al mercato nero, florido in ogni epoca di proibizionismo. A ispirare la nuova crociata, benché più moderata, è stato il leader del Cremlino Dmitri Medvedev. Parlando un anno fa della piaga dell’alcolismo nella Russia postsovietica, l’aveva definita un ”disastro nazionale”, che rischia di aggravare anche l’inarrestabile calo demografico del Paese più grande del mondo. E si era lamentato del risultato ”nullo” della lotta contro il fenomeno.

Drammatici i dati da lui stesso illustrati: un consumo procapite di alcol puro di 18 litri all’anno, pari a 50 bottiglie di vodka da mezzo litro, due milioni di alcolizzati registrati, mezzo milione di morti l’anno, riduzione dell’aspettativa di vita (60 anni per gli uomini), inferiore a quella di Paesi poveri come il Bangladesh o l’Honduras.

Un terzo dei giovani e quasi un quinto delle giovani donne che bevono quotidianamente birra e drink poco alcolici. Una autorevole ricerca scientifica pubblicata nel 2009 sulla rivista medica The Lancet sostiene inoltre che le patologie legate all’alcol causano circa la metà dei decessi dei russi tra i 15 e i 54 anni.

Ora arrivano i primi provvedimenti, dopo la riduzione della pubblicità delle bevande alcoliche. Ma secondo gli esperti bisognerebbe lavorare anche in altre direzioni: sensibilizzazione degli studenti, campagne informative, aumento del prezzo minimo di una bottiglia standard di mezzo litro di vodka, fissato recentemente dal governo a soli 69 rubli (circa due euro) nel timore di proteste popolari, alla vigilia di due importanti appuntamenti elettorali (politiche in autunno 2011 e presidenziali nella primavera successiva). Ad aggravare la situazione, il fatto che metà dei superalcolici consumati sono prodotti clandestinamente e venduti a 30-35 rubli, secondo Aleksandr Nemtsov, direttore dell’Istituto di psichiatria di Mosca.