Usa: l’incidente nell’Hudson fu causato da violazioni nella sicurezza

Pubblicato il 29 Aprile 2010 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA

L’incidente aereo del fiume Hudson, a New York, in cui morirono cinque italiani, è stato causato da una serie di violazioni delle misure di sicurezza. Lo scrive il Wall Street Journal, entrato in possesso di alcuni documenti pubblicati dagli investigatori.

L’8 agosto scorso, lo scontro fra un elicottero turistico e un Piper nei cieli della Grande mela uccise cinque turisti bolognesi.

Come già emerso in passato, tra le cause principali del dramma c’è la distrazione di uno dei controllori di volo, Carlyle Turner, che non ha visto l’allarme radar che annunciava l’imminenza di una collisione, dato che era al telefono fino a cinque secondi prima dell’impatto fatale.

Gli inquirenti si stanno anche chiedendo come mai un altro controllore, Brian Jones dell’aeroporto di Newark, sostiene di non avere visto neppure lui gli allarmi radar in questione. Inoltre, sempre secondo gli inquirenti, il pilota dell’elicottero non ha seguito la rotta prestabilita volando a circa mille piedi di altezza poco dopo il decollo.

Nei mesi scorsi i familiari delle cinque vittime italiane avevano presentato un esposto alla Corte Distrettuale del New Jersey, puntando a ottenere un risarcimento danni di 75 mila dollari per ogni vittima, da parte dell’agenzia che gestiva l’elicottero, la Liberty Helicopter Inc, e la compagnia proprietaria del mezzo la Meridian Consulting Corporation, ambedue di Linden, nel New Jersey.

I familiari di Fabio e Giacomo Gallazzi, Tiziana Pedroni, Filippo e Michele Norelli hanno inoltre fatto causa a Steve Altman, il proprietario del Piper coinvolto nello scontro, anche lui morto e la società titolare del velivolo, la Lca Partnership of Pennsylvania.