Contratti scaduti al 53% dei lavoratori italiani, stipendi fermi per 7 milioni di persone

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 20:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un inizio d’anno in salita per i lavoratori italiani, con oltre la metà dei dipendenti, pari a quasi 7 milioni di persone, che è andata avanti con il contratto scaduto. A certificarlo è l’Istat, che per il mese scorso ha registrato anche uno stallo dei salari, rimasti fermi rispetto a gennaio e saliti del 2,1% su base annua, un aumento che rimane sotto il livello dell’inflazione (2,4%).

Insomma, nei primi due mesi dell’anno l’attività contrattuale è rimasta congelata, una percentuale così alta di dipendenti in attesa di rinnovo, che a gennaio ha toccato l’apice del 52,9%, non si vedeva da maggio del 2008. A febbraio non è andata molto meglio visto che la quota è stata del 52,6% e il numero di dipendenti senza accordo è rimasto  sullo stesso livello (6,9 milioni).

In media, una volta che il contratto va in soffitta tocca aspettare quasi un anno per vederlo rinnovare (10,8 mesi), un periodo di sospensione che a febbraio ha segnato un rialzo sia su base mensile che annua. Guardando ai diversi settori, non va affatto male nell’agricoltura, dove la copertura contrattuale è totale, e nell’industria (93,4%), mentre la situazione è moltò diversa nel comparto dei servizi privati (22,3%) e nella pubblica Amministrazione, dove da gennaio 2010 sono scaduti tutti i contratti.

In particolare, oltre al blocco per gli statali, più di 3 milioni di persone, pesano le scadenze degli accordi del credito – tra banche e assicurazioni si tratta di oltre 400 mila persone – e del commercio, circa 1.900 lavoratori. Per quest’ultimo, però, nel frattempo è stato trovato un nuovo accordo, anche se senza la sigla della Filcams Cgil. Quindi a marzo la percentuale di dipendenti in fila per un’intesa al passo con i tempi dovrebbe scendere.

D’altra parte anche il mese scorso qualcosa si è mosso: sono state registrate quattro intese, per le agenzie di recapiti espressi, la scuola privata laica e per l’attività dei vigili del fuoco sia impiegati che direttivi, ma gli ultimi due accordi sono relativi al biennio 2008-2009 e quindi già scaduti. In tutto a fine febbraio i contratti da rinnovare sono 42, ben più numerosi dei contratti ancora in vigore, fermi a quota 36. Un numero che è lievitato dopo gennaio, quando sono scaduti cinque contratti (credito, commercio, trasporto marittimo e servizi si smaltimento rifiuti privati e municipalizzati) a fronte di soli due rinnovi (trasporto merci su strada e servizi di magazzinaggio).