Fisco. Fiat, Apple e Starbucks: sedi nei Paesi con tasse più basse. Ue indaga…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2014 - 12:28 OLTRE 6 MESI FA
Fisco. Fiat, Apple e Starbucks: sedi nei Paesi con tasse più basse. Ue indaga...

(Foto LaPresse)

ROMA – Spostano i costi nei Paesi in cui si pagano le tasse e gli utili dove invece le imposte sono minori, come in Irlanda, Olanda e Lussemburgo. Questa la struttura societaria adottata da Fiat, Apple e Starbucks, che proprio per questo motivo finiscono nel mirino dell’Unione europea, che si chiede se le tasse pagate dalle grandi corporation siano adeguate. Joaquin Almunia, commissario alla concorrenza, ha sottolineato che “importante che le multinazionali paghino la giusta parte delle imposte”.

In particolare ad “incuriosire” gli ispettori dell’Ue sarebbe la struttura societaria di questa aziende, che concentrano i costi nei Paesi in cui si pagano le tasse e spostano gli utili dove invece le imposte sono minori, come in Irlanda, Olanda e Lussemburgo. Almunia ha dichiarato:

“Nel contesto attuale di restrizione di bilancio è particolarmente importante che le grandi multinazionali paghino la giusta parte di imposte. Le regole Ueimpediscono agli stati di prendere misure che permettono a certe imprese di pagare meno imposte rispetto a quelle che dovrebbero se le regole fiscali dello stato membro fossero applicate in modo equo e non discriminatorio “.

L’indagine Ue arriva proprio mentre Fiat sta trasferendo la sede fiscale della sua società tra l’Inghilterra e l’Olanda, a caccia dei relativi benefici fiscali. Almunia ha detto:

“In base alle regole Ue sugli aiuti di Stato le autorità nazionali non possono prendere misure che consentano ad alcune società di pagare meno tasse di quello che dovrebbero se fosse applicato loro un regime normale e non discriminatorio”.

Inoltre, contro il Lussemburgo è stata anche aperta una procedura d’infrazione perché non ha collaborato adeguatamente con la Commissione per questa indagine: non ha comunicato tutte le informazioni richieste sul calcolo della base imponibile per le attività finanziarie di Fiat Finance and Trade.

La Commissione ha avviato l’indagine sulle pratiche fiscali di Irlanda, Lussemburgo e Olanda, dopo articoli di stampa che riferivano di alcune società che avrebbero ricevuto sconti fiscali significativi attraverso decisioni ad hoc prese dalle autorità fiscali.

Per Bruxelles i provvedimenti ad hoc non sono illegittimi di per sé, ma

“potrebbero contenere aiuti di Stato illegali se comportano vantaggi specifici e selettivi ad alcune società o gruppi di società”.

Bruxelles, precisa l’antitrust,

“non sta mettendo in discussione i regimi fiscali generali dei tre Stati”.

Se l’aiuto fosse effettivamente riscontrato e dichiarato incompatibile con le norme Ue, ha aggiunto Almunia,

“si dovrà prendere un’altra decisione sul recupero dell’aiuto, ma ora è troppo presto per poterlo dire”.

Algirdas Semeta, commissario Ue al fisco, ha commentato:

“Un fisco equo è essenziale per l’integrità del mercato unico, per la sostenibilità degli Stati e per avere condizioni uguali per tutte le aziende. Il nostro modello economico si basa su quello e va difeso”.