Padoan: “Tfr in busta paga non è nel Def. Pil -0.3% nel 2014”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2014 - 22:35 OLTRE 6 MESI FA
Padoan: "Tfr in busta paga non è nel Def. Pil -0.3% nel 2014"

Graziano Delrio, Pier Carlo Padoan (Foto Ansa)

ROMA – Il Tfr in busta paga non è nel Def:  è “un argomento in discussione, ma siamo soltanto a questo livello”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine del Consiglio dei ministri, frenando di fatto sull’ipotesi, rilanciata dal premier Matteo Renzi, di rendere disponibile in busta paga ai lavoratori il Tfr.

Il ministro è poi passato a illustrare il quadro economico: l’Italia chiuderà anche il 2014 in recessione e il Pil registrerà un -0,3% nel 2014 per poi crescere dello 0,6% nel 2015 grazie ”all’impulso positivo della Legge di Stabilità”.

Il deficit sarà quest’anno al 3% e al 2,9% l’anno prossimo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio ha però assicurato che “Non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva per il 2014, come più volte affermato”.

Padoan ha inoltre sottolineato che “Siamo in una situazione che richiama circostanze eccezionali” quindi è “lecito immaginare un rallentamento del processo di aggiustamento del saldo strutturale, che avverrà in misura positiva ma ridotta rispetto a quanto immaginato nel def di aprile”. Perchè, ha aggiunto parlando della crescita e dell’inflazione ”Il quadro macroeconomico è molto deteriorato” rispetto alle previsioni contenute nel Def dello scorso aprile. “A partire dal 2016 si riprenderà” l’aggiustamento strutturale dello 0,5% “che porterà nel 2017 al pareggio di bilancio”.

Il ministro Padoan ha precisato che “Il debito previsto nella nota di variazione al Def sarà al 131,6% nel 2014 poi salirà al 133,4% nel 2015″. E ha aggiunto che le privatizzazioni quest’anno saranno ”inferiori a quanto previsto (cioè lo 0,7% del Pil) ma recupereremo l’anno prossimo” e questo dipende dal deterioramento del quadro macro.

Pienamente rispettato vincolo 3% deficit/pil – Con il rapporto deficit/Pil al 3% è “pienamente rispettato il fondamentale vincolo dell’Europa”. E sottolinea infine che “il governo sta attuando e intensificando il piano di riforme” chieste nelle raccomandazioni Ue. L’Italia “sta rispondendo in modo sufficiente a queste richieste”.