Ciclismo, Milano-Sanremo: Ciolek ha vinto a sorpresa

Pubblicato il 17 Marzo 2013 - 19:58| Aggiornato il 12 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Partito come outsider, il tedesco Gerald Ciolek ha vinto allo sprint la 104/a edizione della Milano-Sanremo che ha avuto come principale protagonista il maltempo.

Un successo inatteso e ancor più sorprendente perchè conquistato superando in volata il grande favorito della vigilia, il ”fenomeno” slovacco Peter Sagan.

Sul traguardo del lungomare Calvino, il ventiseienne Ciolek (Mtn Qhubeka) ha piazzato la pedalata vincente, mettendo la ruota della sua bicicletta davanti a quella di Sagan di poche spanne. Terzo lo svizzero Fabian Cancellara, quinto Luca Paolini.    

La gara è stata funestata da un clima decisamente invernale, con freddo e pioggia lungo tutto il percorso. Per completare il menu’ anche qualche spruzzata di neve per diversi chilometri.    

Già  alla partenza alle 9.50 dal castello Sforzesco i circa 200 concorrenti hanno capito che più della classicissima di Primavera si andava incontro ad un cimento invernale.

Dopo 118,5 chilometri di gara alla giuria – con all’esordio una donna presidente, la francese Christelle Reille – e alla direzione di corsa e’ toccata la prima decisione difficile: stop ad Ovada causa neve e trasferimento a Cogoleto in bus.

Salta il passaggio del Turchino. Alle 15 nuova partenza – nonostante molti ritiri – con gli stessi distacchi accumulati. Un grande vantaggio per lo spagnolo Pablo Lastras, il russo Maxim Belkov, il danese Lars Bak, e gli italiani Matteo Montaguti, Filippo Fortin e Diego Rosa: si sono lanciati verso Levante con 7’10 di vantaggio e ‘solo’ 85 chilometri al traguardo, dato che nel frattempo e’ stato cancellato per maltempo anche il temibile passaggio sulle Manie.    Il gruppo e’ scattato all’inseguimento con l’Astana e la Cannondale a tirare.

Intanto la corsa perdeva i pezzi: a mollare anche alcuni possibili protagonisti come Matthew Goss e Tom Boonen. I fuggitivi, metro dopo metro, si sono visti ‘mangiare’ il vantaggio dagli inseguitori.

A Finale Ligure erano rimasti 5 minuti, a Borghetto Santo Spirito 4’30. Alla pioggia battente si aggiungeva il vento a sferzare i corridori, definiti ”immensi” dal ‘veterano’ Stefano Garzelli e ”incredibili” da Ivan Basso su twitter.

Sulle bici iniziavano le danze per scaldare mani e piedi. Ad Albenga il distacco scendeva a 4 minuti. Primo dei big ad andare in crisi, probabilmente per il freddo, era Vincenzo Nibali, sfilato in fondo al gruppo a Capo Mele. A Diano Marina il vantaggio si dimezzava: 2 minuti.

Nel gruppo era la Sky a tirare, in testa si affacciavano Mark Cavendish e Peter Sagan mentre per Nibali arrivava il momento del ritiro. Su Imperia gli inseguitori piombavano con 50 secondi di distacco dai fuggitivi, rimasti in tre e ripresi poco dopo, sulla salita della Cipressa.

In tre provavano un affondo prima del Poggio con uno scatto subito rintuzzato nella discesa, dove un piccolo gruppetto che staccava per contendersi il successo allo sprint. E quando sembrava che fosse un affare a due tra Sagan e Cancellara, fianco a fianco nel rettilineo finale, ecco la sorpresa Ciolek.    

‘In vista dell’arrivo Sagan aveva una posizione migliore – spiega raggiante il vincitore – ma sono riuscito a recuperare e ho sfruttato al meglio questa grande chance. Per me e’ una grande gioia”.

Amareggiato invece lo slovacco: ”Ho fatto una buona gara ma ho sbagliato qualcosa in volata, bastava che partissi poco dopo nella volata e forse sarebbe andata diversamente”.