Rivoluzione Civile si scioglie, Ingroia fonda Azione Civile

Pubblicato il 2 Maggio 2013 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Rivoluzione civile di Antonio Ingroia è già finita, sepolta prima da uno scarsissimo risultato elettorale, ora dalla volontà unanime dei fondatori. Ma Antonio Ingroia alla politica non rinuncia e fonda un movimento tutto suo: Azione civile. Una fredda nota congiunta spiega, con prosa burocratica, che il partito del pm è ormai ufficialmente una meteora della politica: ”I soggetti che hanno dato vita a Rivoluzione Civile hanno deciso all’unanimità di considerare conclusa questa esperienza. Il risultato insoddisfacente delle elezioni politiche del febbraio scorso ha indotto ognuna delle componenti a una riflessione profonda della nuova fase politica al proprio interno”.Pompata dai sondaggi pre-elettorali, che la davano anche a 5%, Rivoluzione civile si è attestata poco sopra il 2% alle elezioni di febbraio. Ora, lo scioglimento. Non solo per gli scarsi risultati ma perché, si capisce dalla nota, i fondatori del partito non vanno più d’accordo. La nota, firmata da Antonio Ingroia (Azione Civile), Angelo Bonelli (Verdi), Luigi De Magistris (Movimento Arancione), Oliviero Diliberto (Pdci), Antonio Di Pietro (Idv), Paolo Ferrero (Prc) e Leoluca Orlando (Rete2018), prosegue: ”Si è preso atto che le scelte strategiche future dei singoli soggetti sono incompatibili con la prosecuzione di un progetto politico comune, quanto meno nell’immediato. Resta intatta la stima reciproca tra tutte le forze che hanno dato vita a RC e la volontà di mantenere comunque interlocuzioni finalizzate al profondo cambiamento politico, culturale e sociale dell’Italia. Resta inoltre forte il convincimento che nel nostro Paese la presenza in Parlamento di rappresentanti delle forze unite attorno a Rivoluzione Civile avrebbe portato un arricchimento importante al dibattito per la realizzazione di una legislazione avanzata sul terreno dei diritti sociali e civili, della legalità, dell’etica nella politica e di un nuovo impianto istituzionale. Il contrario – conclude la nota – di quanto purtroppo è avvenuto”.

Antonio Ingroia ha sciolto il suo partito e ha fondato subito un movimento: Azione civile,  definito ‘movimento civico puro’, con una struttura leggera di gruppi territoriali su singoli temi (ambiente, legalità). Sulla scelta fra politica e magistratura, Ingroia attende le decisioni di Tar e Csm, ma non vede un suo ruolo in magistratura fuori dalla lotta alla mafia e quindi non accetta il trasferimento ad Aosta.

(Foto LaPresse)