Oymuakon in Siberia raggiunge i -72 °C: è il villaggio più freddo al mondo

Pubblicato il 22 Gennaio 2013 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

OYMYAKON (RUSSIA) – C’è una città siberiana che lo scorso 24 dicembre misurava una temperatura di -59°C e che in queste ore misura una temperatura di – 72 °C. Si tratta della più bassa mai registrata in un luogo abitato dagli esseri umani. 

La città in questione di chiama Oymyakon: i suoi valori estremi, anche se già raggiunti nella storia climatica di queste zone sono comunque decisamente più bassi delle medie già molto rigide di questo periodo.

La causa va ricercata nella presenza ben salda dell’anticiclone Russo Siberiano che, coadiuvato anche dall’esiguità della durata dell’insolazione al minimo, si comporta come una sorta di freezer naturale che si autoalimenta. Così, anche quando le temperature nell’Est Europa risalgono, quelle della Siberia orientale continuano a restare, grazie alla presenza di questo anticiclone termico Siberiano, molti gradi sotto lo zero.

I – 72 gradi registrati a Oymyakon, è la temperatura più bassa mai registrata per qualsiasi postazione costantemente abitata sulla Terra. Il villaggio ospita circa 500 persone: tra il 1920 e il 1930, prima che diventasse una postazione stabile, è stato un luogo in cui sostavano gli allevatori di renne che qui facevano abbeverare le loro greggi.

A rendere stabile il villaggio fu il governo sovietico che voleva così risolvere il problema delle popolazioni nomadi. Ironia della sorte, Oymyakon significa in realtà “non-congelamento dell’acqua”: il nome nasce da una sorgente di acqua calda che si trova vicino la villaggio.

Oymyakon  si trova a circa 750 metri sul livello del mare, il che significa che la lunghezza di un giorno varia dalle 3 ore di dicembre alle 21 ore dell’estate. Nonostante i suoi inverni terribili, a giugno, luglio e agosto le temperature molte volte superano i 30 °C. Nel villaggio è impossibile vivere di coltivazioni: la gente qui mangia prevalentemente carne di renna e carne di cavallo.

Un unico negozio di alimentari fornisce prodotti utili anche alle professioni più comuni che vengono svolte nel villaggio: allevatori di renne, e cacciatori o pescatori che cercano animali rompendo il ghiaccio. I medici locali spiegano che la gente del posto non soffre di malnutrizione a causa del fatto che il latte dei loro animali contiene anche un sacco di micronutrienti.

A Oymyakon molti edifici hanno ancora il bagno fuori dalle case dove la maggior parte della gente si riscalda ancora bruciando carbone e legna. Quando ci sono problemi nelle consegne di carbone, la centrale termica che si trova nel villaggio comincia a bruciare legno. Se la centrale si spegnesse, in circa cinque ore i tubi delle case si congelerebbero per poi spaccarsi a causa del ghiaccio.